Ho un debole per le pubblicazioni sui filosofi, uno per l’arte contemporanea e un altro per le contaminazioni. Quando i miei tre deboli si uniscono nello stesso libro, si trasformano in un fortissimoFortissimo bisogno di possederlo, prima di tutto (coi libri il possesso dell’oggetto è tutto, ma non ci addentreremo per questo sentiero, che potrebbe rivelarsi interrotto) (grazie Heidegger), e subito dopo fortissimo bisogno di leggerlo.

Disegni sulla certezza Margherita MorgantinAnche se nel caso di Wittgenstein. Disegni sulla certezza di Margherita Morgantin “leggere” è riduttivo. Per chi non la conoscesse – io non la conoscevo – Morgantin è una architetto-artista che, stando alla quarta di copertina, con le sue opere “attraversa linguaggi diversi, dalla performance al disegno”. Nel sito della Galleria Continua di San Gimignano, chicchissimo art-hub che la rappresenta, si trovano immagini delle sue creazioni, e in effetti ci sono fotografie, schizzi, pastelli, scritte su nastro adesivo… un eclettismo che affascina. L’ho salvata nella cartella “tornare”.

Ma torniamo a Wittgenstein. Che prima di finire sulla copertina di questo librino arancio fluo è stato un filosofo austriaco della prima metà del Novecento, e tuttora considerato uno dei maggiori del secolo passato. Il suo pallino (mi perdonino le divinità filosofiche e il mio prof di Teoretica per la cruda sintesi) era il linguaggio, e il modo in cui questo plasma il mondo ai nostri occhi, creando o disfacendo le Grandi Questioni della filosofia.

Wittgenstein scrisse e pubblicò in gioventù un enorme tomo, il Tractatus logico-philosophicus; quindi, certo di aver detto tutto quanto c’era da dire, si dedicò ad altre faccende. Escursionismo, eremitaggio sui fiordi scandinavi, insegnamento in un villaggio norvegese, manovalanza in una fabbrica russa. Anni dopo decise che tutto sommato il Tractatus non era immune da pecche, lo ritrattò e si diede a scrivere altro. Tra questo altro figura anche Della certezza, una raccolta di frammenti, pensieri e formule intorno a ciò che appare certo e indubitabile e che, manco a dirlo, è invece abitudine, fiducia, credulità dell’uomo.

E qui veniamo finalmente al punto d’incontro fra Wittgenstein e Morgantin, o meglio ancora tra Ludwig e Margherita, la quale, con la spensierata irriverenza che è giusto riservare ai maestri, ha prelevato una manciata degli aforismi sulla certezza e ha accostato a ciascuno un disegno. Attenzione: non li ha illustrati. Illustrare sarebbe stato come spiegare, ma Margherita non cerca di spiegare nulla. Non insegna: interpreta. A proprio modo, contaminando (eccolo, il terzo debole) non solo parole con disegni, ma mondi semantici tra loro estranei, che fino a un momento prima beatamente si ignoravano e si trovano poi nella stessa foto al pari di prozie e pronipoti alle riunioni di famiglia: come nel frammento 300, “non tutte le correzioni dei nostri punti di vista stanno sul medesimo piano”, letteralmente steso sopra un corpo femminile sdraiato, che ha preso alla lettera il concetto di piano e ha scelto di inclinarlo tanto da tornare dritto, ma orizzontale. “Piano”, appunto.

Il piccolo caravanserraglio creato da Morgantin con tratti volutamente incerti è popolato di uomini e donne, bambini, cani, nuvole che piovono nei secchi e parole bollite in pentola. Non si capisce certo Wittgenstein leggendo Disegni sulla certezza, perché far capire non è il suo scopo. Si apre una finestra, si guarda in casa, si prende un tè in pregiata compagnia, stando seduti al davanzale, perché nulla è stabile, niente è scontato, quindi si esce salutando, e una volta a casa si scoprono nelle tasche del cappotto (non si può prendere il tè con Ludwig senza un cappotto) piccoli doni incartati con cura.

467. Siedo in giardino con un filosofo. Quello dice ripetute volte: “Io so che questo è un albero”, e così dicendo indica un albero nelle nostre vicinanze. Poi qualcuno arriva e sente queste parole, e io gli dico: “Quest’uomo non è pazzo: stiamo solo facendo filosofia”.

Titolo: Wittgenstein. Disegni sulla certezza
Autore: Margherita Morgantin
Data di Pubblicazione: Febbraio 2016
Casa Editrice: Nottetempo
Numero di Pagine: 102
Prezzo: €12,50

No comments yet.

HAVE SOMETHING TO SAY?