Due protagonisti, due figure borderline, due epoche diverse. È difficile riassumere la trama di The Shining girls senza esemplificare eccessivamente o senza dare troppi indizi. Perché questo romanzo, uscito in sordina per il Saggiatore, è un testo originale, scritto in maniera intrigante e ricercata che ha il ritmo di un thriller e le atmosfere di un horror. È un romanzo che, di fatto, sfugge a una vera categorizzazione – malattia tutta italiana, quella dei generi letterari – e conquista sin dalle prime pagine per la sua originalità e per le figure femminili forti e, come dice il titolo, splendenti nella loro unicità.

Allora: due epoche, due protagonisti. Il primo che la Beukes ci presenta è Harper Curtis nel 1931. Un relitto che galleggia nel mare di poveri disperati che affolla Chicago subito dopo la crisi del 1929. All’inizio ci viene descritto come un disadattato, ma via via che la narrazione procede, ci si rende conto che egli non è solo un disperato che vive di espedienti, ma che ha in sé i germi di una malvagità che sfocerà in follia omicida.

Dall’altra parte, Kirby Mazrachi. Chicago, 1992. Una giovane donna che è sopravvissuta a stento a un’aggressione che le ha devastato il corpo e la mente. Kirby, che ha alle spalle una madre inetta, è dovuta crescere da sola, e da sola ha affrontato le sue paure nate dopo il suo tentato omicidio. È testarda, fragile e indomita. Saranno le sue ricerche e il bisogno di scoprire la verità a portarla al Chigago Sun-Times, il giornale dove incontrerà Dan, uno scorbutico giornalista sportivo con un passato di cronaca nera che non ha alcuna intenzione di rivangare. Questa strana coppia – lei iperattiva, lui riluttante – troveranno la soluzione per una lunga serie di omicidi che partono dagli anni Trenta fino a giungere al 1990.

Nel mezzo c’è la Casa. Entità metafisica che incarna il male e le ossessioni umane, rappresenta una sorta di portale tra più epoche, un non luogo in cui Harper trova rifugio e con cui instaura un rapporto simbiotico che giunge al suo perfezionamento nelle pagine finali del romanzo, in cui si comprende davvero come il male non solo usa le persone come strumenti, specie se esso è già presente nell’animo umano, ma finisca per impossessarsi della loro mente.

Shining_Girls_UKIl romanzo è una sorta di raffinato collage di storie e del loro continuo intrecciarsi attraverso il tempo e lo spazio. Due fili corrono in direzioni opposte, seguendo un percorso tortuoso: quello di Harper che cerca di “far sì” che il futuro che la Casa gli ha mostrato si realizzi veramente; e dall’altra, Kirby e la sua spasmodica ricerca della verità, attraverso un cammino che la porterà ad accettare l’irrazionale.

La Casa è inizio e fine del romanzo: essa chiede tributi e vittime sacrificali che sono ragazze il cui nome “risplende”. Ma attenzione: non si tratta delle “solite” vittime da serial killer americano. Qui si tratta di donne che splendono, di shining girls appunto, le cui capacità, il coraggio o le doti sono talmente forti e fuori dal comune da dover essere cancellate. Per cui l’operaia nera che fa un lavoro da uomo negli anni Quaranta, il transessuale negli anni Cinquanta o ancora la dottoressa del movimento abortista negli anni Settanta devono essere uccise perché anomale, perché troppo forti. Perché, in una parola, non stanno al loro posto. Harper Curtis esegue il volere della Casa e salta di epoca in epoca eliminando queste figure anticonformiste, impedendo loro di portare a termine le missioni cui sono destinate. Ma non resiste e lascia accanto ai loro corpi un segno che rappresenta l’anomalia temporale cui si aggrapperà Kirby con tutte le sue forze per trovare chi ha cercato di ucciderla.

A più riprese, la lettura mi ha ricordato un altro romanzo uscito l’anno scorso per Einaudi, L’Uomo di Primrose Lane, nel quale uno scrittore accusato di uxoricidio cercava di scoprire chi aveva ucciso la moglie. In quel caso, la vicenda si svolgeva attraverso l’intreccio di numerose linee temporali che creavano tante realtà alternative quanti erano i punti fermi nel continuum dello spazio-tempo che venivano modificati, ponendo l’accento sul concetto di relatività del tempo e sulla possibilità di creare piani esistenziali alternativi. In questo caso, la realtà si snocciola attraverso un portale che è appunto la Casa.

The Shining girls è un romanzo costruito con cura, pieno di omaggi alla letteratura di genere, cui pure si discosta in maniera netta. È un testo in cui gli elementi fantastici vengono usati come chiave di lettura della realtà odierna. Come accennavo in precedenza, non è il “solito” romanzo di fantasia e azione con un serial killer e che si trova ad affrontare la vittima assetata di vendetta. La Casa, come Harper Curtis rappresentano un’allegoria per manifestare un significato più profondo. Ed è questo il valore aggiunto di The Shining girls, oltre al ritmo della narrazione che è più simile al thriller che non a quello tipico dei romanzi sci-fi.

A mio avviso, il messaggio del romanzo è forte e risuona in maniera chiara: non è facile accettare donne forti e diverse, che non si lascino condizionare. La nostra società cerca in ogni modo di tarpare loro le ali, di non lasciare spazio a chi per sesso o per origine sociale e razziale, non dovrebbe avere tanta libertà di esprimersi. Al di là della trama, questo è un romanzo che celebra il coraggio e l’intraprendenza delle donne, di tutte le donne che hanno cercato di essere qualcosa di più, cui è stato impedito di “splendere”.

Il romanzo conquista, è intrigante, molto ben scritto; i continui cambi di scenario e i salti temporali sono gestiti con equilibrio e il lettore non è spiazzato, né costretto a tornare indietro come accade talvolta nelle narrazioni in cui vi sono scenari temporali e geografici diversi. Si sentono gli echi della grande letteratura horror degli anni Settanta e Ottanta, da Clive Barker e Dan Simmons, fino a Stephen King che ha curato lo strillo di copertina, per una volta davvero azzeccato.

Unica pecca, a mio avviso, il finale che è un po’ troppo rubato. Avrebbe meritato uno spazio maggiore anche la vicenda degli oggetti che vengono ritrovati sui cadaveri delle vittime (unico indizio che Kirby ha per spiegare la sua assurda teoria). Per il resto, la storia è costruita con cura e precisione, elementi essenziali per la realizzazione di un testo così articolato, e si lascia leggere con piacere fino all’ultima pagina.

Un romanzo consigliato, specie per chi non vuole trovarsi ingabbiato in un genere letterario ma vuole osare e trovare una storia insolita e affascinante.

Autore: Lauren Beukes
Titolo: The shining girls
Casa editrice: Il Saggiatore
Traduttore: Seba Pezzani
Pagine: 463
Prezzo: € 16,50
Data di Pubblicazione: Ottobre 2013