There è l’ultimo romanzo di Leonardo Patrignani, uscito a giugno scorso per Mondadori come la trilogia Multiversum. Questa recensione arriva un po’ in ritardo rispetto alle intenzioni, ma ho scoperto, con un po’ di sorpresa, di non avere perso la storia per strada. Sarà perché è stata tutto sommato una lettura piacevole, perché l’argomento – esperienze di premorte, la vita oltre la vita – mi ha sempre affascinato, o per l’insieme?
In una Padova di fine Ottocento, dove le classi sociali vivono appieno la caratterizzazione dei loro ceti, dove la povertà e la pellagra non risparmiano situazioni già al limite della sopravvivenza, dove gli uomini cercano consolazione (o forse una fuga alle loro tragedie) nei bordelli più malfamati, si sviluppa la trama di questo romanzo.
Due protagonisti, due figure borderline, due epoche diverse. È difficile riassumere la trama di The Shining girls senza esemplificare eccessivamente o senza dare troppi indizi. Perché questo romanzo, uscito in sordina per il Saggiatore, è un testo originale, scritto in maniera intrigante e ricercata che ha il ritmo di un thriller e le atmosfere di un horror. È un romanzo che, di fatto, sfugge a una vera categorizzazione – malattia tutta italiana, quella dei generi letterari – e conquista sin dalle prime pagine per la sua originalità e per le figure femminili forti e, come dice il titolo, splendenti nella loro unicità.
Davide Simoncini sceglie di ammaliare il lettore con i paesaggi caratteristici ed evocativi delle montagne toscane, che nel suo romanzo autopubblicato La bestia dagli occhi di ghiaccio diventano l’ambientazione di una vicenda thriller/horror dagli echi cinematografici. Chi come me ama questa bellissima regione, non può che restare soddisfatto e compiaciuto da questa scelta, che ben si addice alla trama del romanzo, che trae giovamento proprio dalla forza evocativa dei paesaggi toscani.
Lo scorso novembre la Longanesi ha pubblicato Altrimenti Muori, nuovo romanzo di James Patterson, affiancato per l’occasione da Howard Roughan. I due scrittori sono alla terza collaborazione da cui sono nati altrettanti romanzi autoconclusivi. Nessuna serie, quindi, e nessun collegamento con altri volumi: nuovi personaggi, nuova storia, medesima ricetta.
Il gioco di Ripper nasce quasi per caso. Si tratta di un thriller, un genere molto lontano dal realismo magico di Isabel Allende ma, nel gennaio 2012 l’agente della Allende, Carmen Balcells, suggerisce alla scrittrice cilena e al marito, l’autore di gialli William C. Gordon, di scrivere un romanzo a quattro mani. Come dichiara la stessa Allende: «Ci provammo, ma dopo ventiquattr’ore fu evidente che il progetto si sarebbe concluso in un divorzio e pertanto lui continuò a dedicarsi alle sue cose – il suo sesto romanzo poliziesco – e io mi rinchiusi a scrivere da sola, come sempre.»
Il ritorno più atteso in casa BBC: Sherlock
Lo abbiamo visto cadere. Sherlock Holmes è morto in disgrazia, lo abbiamo pianto con John Watson sulla sua tomba, una lapide di lucido granito nero. Eppure, anche sapendo che Sherlock Holmes non era morto, così come hanno rivelato le ultime immagini di The Reichenbach falls, terzo episodio della seconda serie, spettatori e fandom hanno vissuto questi due lunghi anni di assenza come un vero e proprio lutto.
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