Una giovane clandestina ucraina, Flori, fugge dalla gabbia in cui l’hanno messa trafficanti di bambini (la giovane deve ripagare il suo passaggio in Italia partorendo figli destinati all’adozione e al traffico d’organi) e si rifugia nella “Terra del Sacerdote”, il fondo agricolo di proprietà dell’ex-emigrante, ex-sacerdote Agapito. Ormai anziano e disilluso, l’uomo si è auto-condannato a una vita d’infelicità perché schiacciato dalla colpa di aver partecipato suo malgrado a un crimine, quando lavorava in Germania. Quando Agapito incontra Flori, quella che all’uomo pareva una vita ormai finita e rassegnata prende una piega del tutto nuova.
Glauco è un ristoratore che ha ereditato dal padre l’arte dello chef, oltre che il ristorante che gestisce. Dopo una deviazione idealistico-culturale che lo ha visto fervente studente di filosofia all’Università, il protagonista del libro di Antonio Scurati, candidato al Premio Strega 2014, capitola dinanzi all’idea che c’è della filosofia anche nell’arte culinaria.
Lo scorso 9 settembre è morto Alberto Bevilacqua, uno dei più celebri scrittori italiani del secondo Novecento. I mass media hanno ricamato ampiamente sulle circostanze del decesso nella clinica dove ormai stava da tempo, e la maggioranza della gente si è accorta di questa perdita solo per le accuse mosse dagli eredi del suo ingente patrimonio verso la direzione della casa di cura.
Silvano Landi si trova in un ospedale. Psichiatrico. I medici sorridono: Landi è uno scrittore famoso, un trastullo per le loro menti che indagano la sua. Landi si è perso in un ricordo, in una riflessione, in una inconscia consapevolezza. Si interroga sulle ghiandole lacrimali. Su come l’uomo si inganni per non prendere atto dei mutamenti causati dal trascorrere del tempo. Schizofrenia improvvisa. Così dicono i medici, che aumentano i milligrammi di bituprozan…
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