A partire dal 14 marzo arriva in home video Animali Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, secondo capitolo della nuova serie di film pensati da J.K. Rowling e ambientati nel Wizarding World di Harry Potter. La pellicola, diretta da David Yates e tratta da una sceneggiatura dell’autrice inglese, sarà disponibile nei formati DVD, Blu-ray e 4k UHD, distribuita da Warner Bros.
Il lieto fine è il cancro della letteratura. Non è un termine che usi con leggerezza. Il lieto fine, dopotutto, è quello che tutti vorremmo – quello per cui speriamo, aggrappati alle pagine come un naufrago allo scoglio, esigendo dalla letteratura quello che la vita troppo spesso non ci concede. Fa che si ritrovino. Che lui le dica che la ama. Che l’eroe sopravviva al suo viaggio. Che vivano per sempre felici e contenti. Là, chiaramente, nel più classico dei lieto fine, quello delle fiabe, si cela la prima menzogna: nessuno vive per sempre felice e contento. Prima o poi si muore. Ogni vita umana finisce in tragedia. Nessun lieto fine si garantisce, a meno che non avvenga un gioco di prestigio.
Di maghi, nelle storie fantasy, ce ne sono a bizzeffe. Si dovrebbe partire dal mago Merlino e dalla funzione di mentore e protettore svolta da questa figura nei confronti del re eroe, Artù. La letteratura e la fiction di tutti i tempi hanno elaborato moltissime variazioni sulla fisionomia del mago dall’epoca dell’Historia Regum Britannae (1), con il Myrddin che divenne Merlino.
Un’autrice potrà ben chiacchierare del più e del meno della propria opera? Magari sì, ma quando a farlo è J.K. Rowling il risultato potrebbe essere scosse telluriche riguardanti l’intero pianeta. Già, l’adorata J.K. ha espresso una considerazione, e non su particolari collaterali, ma addirittura sull’opportunità di far finire Hermione con Ron o con Harry. Mettetevi seduti: ora pensa che forse la sagace e leggiadra giovane maga sarebbe, forse, stata meglio con Harry.
La notizia è di quelle capaci di galvanizzare al limite dell’isteria una porzione molto vasta del mondo dei lettori, giovani e non. J.K. Rowling torna a Harry Potter. Non si reputava probabile un’evenienza del genere, eppure la speranza e certe avvisaglie avrebbero potuto indirizzarci sulla via giusta, scommettendo che, alla magica J.K., Harry Potter mancasse quanto a noi.
È uscito giovedì. Avvolto da mistero – esattamente come i libri della serie di Harry Potter – The Casual Vacancy, il nuovo romanzo di J.K. Rowling, questa volta dedicato a un target di lettori adulti, è nel mirino dei media. Le aspettative erano altissime – molti sostengono che le vendite supereranno addirittura quelle delle ben note Sfumature quest’anno – e la stampa, che ha ricevuto in anticipo le copie del romanzo crudamente realistico (si parla di droghe e di sesso, di politica e di conflitti di classe ed è pieno di parole che non eravamo abituati a leggere sui romanzi della Rowling, ovvero imprecazioni e parolacce), ha dato pareri contrastanti.
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