Quando ascoltiamo dai telegiornali la notizia di centinaia di morti al largo di Lampedusa o nel Mediterraneo, di disperati migranti in fuga da guerre e povertà, rimaniamo impotenti e addolorati. C’è chi ha fatto della disperazione la sua missione: Mussie Zerai è padre Mosè. Il suo libro inchioda le coscienze di tutti a una assunzione di responsabilità, che è quella di spendere il benessere, che è stato dato in sorte a chi è nato al Nord del mondo, per il bene dei disperati, che hanno avuto la sfortuna di vivere al Sud del mondo.
Silvana De Mari ci sta regalando un’altra trilogia fantasy e, sinceramente, c’è solo da festeggiare. Questo per vari motivi: non solo perché, pur nascendo per ragazzi, i suoi libri sono godibilissimi a tutte le età, ma anche perché sono scritti molto bene e hanno qualcosa di grande da dire a generazioni di ragazzini messi in pericolo da adulti sempre più idioti. Invece, Silvana De Mari è un’autrice che propone con sicurezza contenuti importanti. È un medico, è una terapista comportamentale, ma soprattutto è una scrittrice autorevole e sempre appassionata in quel che fa.
Il romanzo di Antonio Moresco è tra i dodici finalisti del Premio Strega ed è un libro molto diverso da quelli che concorrono tradizionalmente per questo premio. Lo stile magnetico di Moresco e la storia atipica per un genere popolare come il poliziesco attraggono incontrovertibilmente il lettore e al contempo lo disorientano per il mistero sul male e sul bene, che diventa un assillante interrogativo nella vicenda.
Lena Manta è scrittrice greca che in patria è considerata un re Mida della narrativa. Il suo ultimo romanzo “La casa sul fiume” ha venduto un milione e mezzo di copie e questo dato, in un momento come quello che la Grecia sta attraversando di profonda crisi economica, politica, sociale e morale, vuol dire che il popolo greco ha voglia di distrarsi e di non pensare.
Elisabetta Sgarbi lascia Bompiani
I primi effetti collaterali della fusione tra Mondadori e Rcs cominciano a manifestarsi. L’accordo, che ha creato un super soggetto editoriale con un’egemonia sul mercato del 40%, resta comunque in attesa dell’avallo dell’Antitrust. Intanto Elisabetta Sgarbi si è dimessa da Bompiani, casa editrice che dirigeva da quasi 25 anni, tanto da conferire alla stessa una forte impronta personale.
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