Avremmo dovuto aspettarcelo. Certo, le premesse c’erano tutte per una notizia del genere, ma questa è tale da provocare un certo scompiglio. Non stiamo parlando di libri riassunti in poche pagine o dell’ennesima saga erotica, no: potete stare tranquilli. Stiamo parlando del fatto che Julian Fellowes, l’autore inglese che ha creato quel gioiello che è Downton Abbey, proporrà Belgravia, una nuova saga ambientata a metà Ottocento in Inghilterra, e non sarà una serie televisiva, bensì una narrazione a puntate.
Giovedì 3 aprile è stata lanciata la prima community di crowdfunding del libro. Emanuela Furiosi e Tomaso Greco, imprenditori digitali, sono gli ideatori di questa iniziativa realizzata in collaborazione con gli agenti letterari Claire Sebatié-Garat e Marco Vigevani, responsabili della selezione dei contenuti.
Durante la conferenza di presentazione del piano “Destinazione Italia”, il Premier Enrico Letta ha annunciato che nel decreto legge sull’agevolazione ai comparti industriali è stata inserita anche la detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri, per un importo massimo di duemila euro, di cui mille euro per i libri scolastici e universitari e mille euro per tutte le altre pubblicazioni.
La diffusione degli e-book e l’avvento dell’editoria digitale hanno portato notevoli cambiamenti e soprattutto alcune grandi possibilità per lettori e autori. Una di queste è senza dubbio l’autopubblicazione. Chiunque ha un manoscritto nel cassetto può pensare di autopubblicarlo digitalmente e venderlo in librerie virtuali come Amazon & Co. Un’opportunità molto importante che ha però la controindicazione di riempire di spazzatura gli scaffali digitali della rete. Secondo molti, infatti, autopubblicare significa tirar fuori il proprio lavoro dal cassetto, spolverarlo velocemente e trasformarlo in e-book. Perché se tutte le case editrici lo hanno rifiutato significa che il mio romanzo è un capolavoro ma loro sono troppo ottusi per capirlo e quindi ora basterà metterlo in rete e io diventerò ricco e famoso alla faccia loro.
In occasione del primo compleanno di Feltrinelli Zoom è stato organizzato il primo hangout italiano dedicato all’editoria. Per chi non lo sapesse un hangout è una sorta di videochat realizzabile tramite il social Google+, che permette di organizzare questi incontri virtuali e renderli disponibili a tutto il pubblico internauta.
Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le dichiarazioni fatte da Marco Ferrario, co-fondatore di Bookrepublic. Appena tornato dalla manifestazione “BiB” (“Books in Browser”), svoltasi a San Francisco, Ferrario ha rilasciato un’interessante intervista ad Affaritaliani.it in cui ha dichiarato che «le società emergenti dell’industria del libro sono create e gestite molto più spesso da ingegneri che da editoriali».
A differenza di quanto si potrebbe pensare, il prezzo vertiginoso degli e-book non è una piaga che riguarda solo l’Italia. Anche negli Stati Uniti d’America, vera e propria frontiera d’avanguardia nella digitalizzazione della letteratura, i consumatori sono stati truffati con una politica di prezzi decisa a tavolino.
Un dispositivo elettronico può essere definito rivoluzionario quando è in grado di eseguire funzioni fino a quel momento impossibili, o quando può svolgere le stesse operazioni delle altre periferiche in commercio, ma a un prezzo molto minore. Quest’ultimo è il caso di Beagle, nuovo e-reader della Txtr, azienda tedesca con sede a Berlino, che promette di rivoluzionare l’editoria digitale.
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