«A cosa serve aver sviluppato una scienza capace di formulare previsioni se, alla fine, tutto quello che siamo disposti a fare è perdere tempo e aspettare che quelle previsioni si avverino?»
Inizia così il saggio di Tim Flannery, Una speranza nell’aria, pubblicato da Corbaccio, con una considerazione decisamente esaustiva di F. Sherwood Rowland, premio Nobel per la chimica per i suoi studi sul buco dell’ozono. Non esattamente una persona comune, così come non lo è l’autore: australiano, uno dei massimi esperti mondiali sui cambiamenti climatici, esploratore e scienziato, per tre anni commissario per il clima in Australia.
Ci troviamo nell’Era della Normalità Assoluta in quella che potrebbe essere una futura Germania o forse una qualsiasi nazione di fantasia (ma non lo fate sapere in giro che esiste questa parola). La popolazione si divide in Normali, Freak e Fate, ma quest’ultima parola è impronunciabile, peggio di una parolaccia o una bestemmia, come neanche Voldemort nel mondo di Harry Potter.
Non è facile recensire La ragazza che leggeva nei cuori, di Teri Brown, e non perché sia un libro difficile per qualche motivo, ma anzi, al contrario, proprio perché è un libro semplice, scorrevole, senza picchi estremi in nessun senso, a tal punto che ci si chiede quale sia il suo segreto. Forse si potrebbe persino ravvisare una somiglianza tra il libro e la sua protagonista, riguardo al suo pretendere di essere una ragazza come tutte e al suo non esserlo affatto.
Dopo essersi dedicata al chick-lit, Kerstin Gier torna finalmente nelle librerie italiane con una nuova trilogia per Young Adult, la Trilogia dei Sogni. La protagonista di questi romanzi, infatti, Olivia detta Liv, non viaggerà nel tempo come accadeva a Gwendolyn nell’acclamatissima Trilogia delle Gemme, ma passeggerà tra i sogni, e non soltanto i suoi.
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