Iniziamo con una premessa: il MCU, nel complesso, mi piace. Sin dagli inizi, mi è sembrata una buona operazione per costruire al cinema un universo narrativo di ampio respiro che supplisse alla durata, a volte sin troppo breve, di una pellicola canonica. Se poi ragazzini e ragazzine potevano scoprire il mondo del fumetto e della graphic novel, e magari dei libri, tanto di guadagnato.
Quando nel 1973 il “maiale maschilista” Bobby Riggs (Steve Carell), tennista ritiratosi a vita privata, sfidò la numero due al mondo del tennis femminile Billie Jean King (Emma Stone) a una partita a tennis con in palio un lucroso premio in dollari, ad andare in scena non fu un semplice match, ma una vera e propria “battaglia dei sessi”, che vide in opposizione le istanze più conservatrici della società e il nuovo che avanza.
Sono una figlia degli anni Ottanta. A differenza delle mie coetanee che rivendicano orgogliose di aver sempre preferito giochi “da maschio”, ammetto candidamente di non aver mai avuto i Lego, ma ne ho subito il fascino – la costruzione fisica dell’oggetto unita alla costruzione immateriale del mondo – in età adulta. Come quasi tutti i bambini, tuttavia, ho a lungo sognato di essere un ninja. Ma chi voglio prendere in giro, sogno ancora di essere un ninja.
Il 9 marzo scorso è uscita nelle sale italiane la terza trasposizione cinematografica dell’omonimo capitolo della saga Divergent di Veronica Roth: Allegiant. Questo atteso sequel ha fatto sospirare gli affezionati seguaci delle avventure di Tris e Four nella Chicago futuristica partorita dalla fantasia della Roth per una semplice questione: il film sarà tutto intero o sarà diviso in due parti come Breaking Dawn della vampiresca serie Twilight?
Stefano Amato ci ha abituati a romanzi in cui l’immaginazione restituisce e assicura alla realtà il giusto orientamento e dopo Il 49esimo Stato torna a parlare della sua terra, la Sicilia dal 1987 al 1992, l’anno dell’attentatuni al giudice Falcone, sferzata dai venti violenti e beffardi di Cosa Nostra.
Per una volta l’Italia batte gli USA: in America debutterà il 4 aprile, ma i cinema nostrani proietteranno Captain America: The Winter Soldier già da mercoledì 26 marzo. Diario di Pensieri Persi ha potuto assistere alla proiezione stampa romana del film, di cui vi presentiamo la recensione in anteprima.
Che il termine “Lego” sia sufficiente a richiamare l’attenzione di milioni di appassionati è fuori discussione: i celebri mattoncini a incastro sono considerati un culto su scala mondiale e da decenni contribuiscono a sviluppare la fantasia e la voglia di costruire di bambini di tutte le età. Apprezzo i Lego a livello concettuale, ma ammetto che non sono mai stati il mio giocattolo preferito per palese assenza di abilità manuale. Tuttavia è stato letteralmente impossibile non apprezzare The Lego Movie, film prodotto e distribuito in Italia da Warner Bros. scritto e diretto da Phil Lord e Christopher Miller e co-diretto da Chris McKay.
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