Lo scorso 9 settembre è morto Alberto Bevilacqua, uno dei più celebri scrittori italiani del secondo Novecento. I mass media hanno ricamato ampiamente sulle circostanze del decesso nella clinica dove ormai stava da tempo, e la maggioranza della gente si è accorta di questa perdita solo per le accuse mosse dagli eredi del suo ingente patrimonio verso la direzione della casa di cura.
Gli Anime costituiscono oramai una componente stabile dell’immaginario collettivo dal longevo Dragon Ball, in onda dal 1986, a Nana, Rossana, fino alle anteprime presentate dalle reti televisive made in Nippon, per la stagione invernale 2014. Noragami, Buddy Compex e altri ancora sono solo una parte dei centinaia di titoli che già promettono di spopolare sul web. Conoscere e districarsi in questo mondo di celluloide non è facile, considerato non solo che la produzione del genere è monumentale, ma che ogni anime possiede il suo alter ego cartaceo: il manga.
Il romanzo di formazione Il libro dell’amore proibito, scritto da Desiati, è ambientato a Martina Franca, in Puglia, tra squarci di mare cristallino e il verde ammaliante della Valle d’Itria, lì tra le aule scolastiche si consuma l’amore proibito tra Veleno, l’io narrante del romanzo, tredicenne timidissimo, e la professoressa di educazione tecnica Donatella Telesca, con diciotto anni in più. Un ambiente bigotto e perbenista come quello provinciale di Martina non può tollerare la passione scandalosa tra un adolescente e la sua professoressa e, svoltosi il processo, Donatella è condannata per corruzione di minori e calunnia.
Quando mi sono ritrovata a leggere questo libro venivo da una serie di letture di fantasy distopici, in cui i protagonisti dovevano arrangiarsi a sopravvivere in un mondo ostile e pieno di insidie post-apocalittiche/super-tecnologiche/ultra-surrealistiche. Per cui ero già bella carica e speravo in qualcosa di altrettanto adrenalinico. Invece, trovarmi di fronte a un romanzo in piena regola mi aveva dapprima fatto storcere il naso, soprattutto perché avevo già notato l’età dei protagonisti, sempre molto “teen”, e inoltre perché nella trama si parlava del classico amore non corrisposto, condito con sottofondo di poetiche interazioni. Nonostante la mia passione per la poesia e per le storie romantiche, avevo già innescato un cortocircuito di pensieri scontati e non proprio costruttivi. Contro ogni mia previsione sono rimasta positivamente colpita da questo libro.
La morte aleggiava nel cielo e all’improvviso si tuffava, piombava dall’alto ad ali spiegate e becco d’acciaio dardeggiante, puntava su quella lunga fila tremante di insetti neri che strisciavano lungo la strada. Tutti si buttavano a terra, le donne si stendevano sui figli per proteggerli con il loro corpo. Quando il fuoco cessava, solchi profondi restavano scavati nella folla, simili a spighe di grano piegate in un giorno di tempesta o ad alberi abbattuti che formano strette e profonde trincee. Dopo pochi istanti di silenzio gemiti e richiami si levavano, si rispondevano, gemiti che nessuno ascoltava, richiami lanciati invano…
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