Onislayer – Barbara Schaer

Dopo la piacevole sorpresa del suo esordio, Alis Grave Nil, Barbara Schaer ci propone il primo capitolo di una saga che desume le sue origini nientemeno che dal folklore giapponese. Gli antichi Oni sono demoni che imperversano tra le strade di un’attualissima Washington alla caccia degli eredi, rappresentanti di una nutrita comunità giapponese costretta a vivere in un mondo che ha così poco in comune con quello da cui provengono. Un contrasto forte quello alla base di Onislayer, che costringe due realtà diametralmente opposte a coabitare.

L’utilità dell’inutile – Nuccio Ordine

L’utilità dell’inutile – Nuccio Ordine

Denso. Questo è l’aggettivo con il quale sintetizzerei L’utilità dell’inutile di Nuccio Ordine. Per l’ossimoro scelto e per la copertina rosso vivo, il libro campeggiava sugli altri, esposti sul bancone della cassa di una delle mie librerie preferite. Una di quelle che ancora ricercano la qualità e la varietà culturale senza legarsi eccessivamente alle politiche aziendali e commerciali imposte dalle catene in franchising. Acquistato più per istinto che per interesse.

Sognavamo macchine volanti – Claudio Asciuti

La raccolta che ci propone la Cordero, fissa le sue radici nell’affascinante campo della fantascienza e si presenta subito bene, grazie all’illuminante introduzione ad opera del curatore della raccolta stessa, Claudio Asciuti.

Inutile Tentare Imprigionare Sogni – Cristiano Cavina

Inutile Tentare Imprigionare Sogni – Cristiano Cavina

Ho cominciato a leggere questo libro subito dopo aver affrontato la lettura de L’educazione siberiana di Nicolai Lilin. Già la dedica introduttiva mi piacque, riportava l’art. 34 della Costituzione: “La scuola è aperta a tutti”, subito seguito da un’intuizione dell’Ing. Baladelli: “… purtroppo”. Queste due frasette mi hanno indotto a pensare che scuola e cultura non sono la stessa cosa.

Si vive una volta sola, ma purtroppo non è sempre così – Paul Valenti

Si vive una volta sola, ma purtroppo non è sempre così – Paul Valenti

Dopo un iniziale fastidio dovuto dal doppio prologo, un po’ noioso e ripetitivo ma necessario per la comprensione globale, mi sono addentrata nella narrazione vera e propria. Ogni capitolo presenta due sezioni, A e B, all’interno delle quali si alternano le riflessioni dello stesso protagonista, giovane e anziano. Lo stile di scrittura alterna costruzioni sintattiche e termini elaborati con frasi semplici, secche che accolgono espressioni dialettali piemontesi.