Dopo essersi dedicata al chick-lit, Kerstin Gier torna finalmente nelle librerie italiane con una nuova trilogia per Young Adult, la Trilogia dei Sogni. La protagonista di questi romanzi, infatti, Olivia detta Liv, non viaggerà nel tempo come accadeva a Gwendolyn nell’acclamatissima Trilogia delle Gemme, ma passeggerà tra i sogni, e non soltanto i suoi.
Olivia Silver è una quasi-sedicenne che ha girato il mondo al seguito della madre, un’insegnante americana di letteratura inglese, che ogni anno accetta un incarico in un’università diversa del globo. Anche il padre, un ingegnere tedesco che si occupa dello sviluppo dei veicoli a motore ibridi, si sposta molto per lavoro e ogni estate accoglie Liv e sua sorella Mia, di tredici anni, in un luogo diverso.
È da Zurigo che le due ragazze Silver si imbarcano per Heathrow. Quest’anno, infatti, la madre è riuscita finalmente a ottenere un incarico a Oxford ma, anziché portare le ragazze nella ridente e tranquilla cittadina universitaria come speravano, ha deciso che restassero a Londra e studiassero in una prestigiosa scuola privata, la Frognal Academy. Ann, infatti, la madre delle due ragazze, ha incontrato un uomo, Ernest Spencer, un avvocato di grido, vedovo e con due figli gemelli diciottenni, Grayson e Florence. Presto Liv e Mia, assieme all’inseparabile ragazzona alla pari bavarese, Lottie Wastlhuber, che il padre ha affiancato loro sin dall’infanzia perché imparassero la sua lingua madre e a cui le ragazze sono affezionate come a una sorella maggiore, si dovranno trasferire armi, bagagli e cane a casa Spencer, creando così una famiglia allargata che nessuno dei ragazzi aveva voglia di sperimentare.
Grayson fa parte di un quartetto di ragazzi alti belli e biondi che fanno parte della squadra di pallacanestro della scuola, desiderati da tutte le ragazze della Frognal. Arthur Hamilton è considerato il più bello, ma ha un rapporto tormentato con Annabel, che quest’anno è all’università in Svizzera; Jasper Grant (che Liv dentro di sé chiama Ken-look-con-barba) è il classico ragazzo sicuro di sé tutto-ormoni-poco-cervello che ha problemi a capire che la sua ex, Madison, sta ormai con Nathan; Grayson Spencer, il nuovo fratellone maggiore di Olivia, è innamorato cotto di Emily Clark, la migliore amica di Florence, nonché caporedattrice del giornale scolastico; Henry Harper, perennemente spettinato, sembra nutrire da subito un interesse per Olivia e per i suoi sogni, soprattutto da quando ha trovato la ragazza – che si era addormentata con la felpa di Grayson addosso – nel sogno-incubo del nuovo fratello.
Olivia ha sempre fatto dei sogni molto vividi, ma da quando è a Londra e ha conosciuto Henry e i suoi amici, riesce a incontrarli e a parlarci nel mondo onirico come se fosse nella realtà. Come mai? E come mai la prima volta che li vede insieme – in sogno – i quattro ragazzi si trovano riuniti nel cimitero di Highgate, tra le tombe con gli angeli monumentali – davanti alla tomba di Christina Rossetti, per la precisione – impegnati in una sorta di rituale occulto?
La Gier assembla un gran numero di elementi non originalissimi ottenendo tuttavia un risultato estremamente godibile. Il trasferimento in una nuova città/nuova scuola è praticamente il punto di partenza per ogni Young Adult degno di questo nome. Si può imputare senz’altro alle autrici di YA un incremento del flusso migratorio mondiale. Londra è una delle mete più ambite degli ultimi tempi, nella letteratura femminile per adulti e per ragazzi. Del resto, anche la Trilogia delle Gemme era ambientata nella capitale del Regno Unito. Anche il quartetto di bei figlioli che, apparentemente, sembra lasciare ampia gamma di scelta alla protagonista (e alle lettrici) è stato spesso sfruttato. L’ultimo esempio sono i Raven Boys di Maggie Stiefvater, con cui mi sono spesso trovata a fare paragoni, dato che si tratta di due libri usciti pressoché in contemporanea, con elementi molto simili, non ultimo il fatto che la protagonista viene accolta nella cerchia di bei ragazzoni perché è utile ai loro scopi esoterici. Che poi scappi l’innamoramento è (più o meno) di secondaria importanza.
Anche il Tittle-Tattle Blog, con gli ultimi pettegolezzi e gli scandali più scottanti della Frognal Academy, e Secrecy, il/la misterioso/a blogger che non si sa come riesca a conoscere i più intimi segreti dei suoi compagni di scuola, richiamano alla memoria Lady Whistledown di quinniana memoria, un divertente espediente per spezzare il ritmo del racconto che, senza dubbio, ci farà da filo conduttore per tutti e tre i volumi della trilogia, fino alla scoperta dell’identità di Secrecy.
Lo stile è quello comune a YA e chick-lit, frizzante con narratrice interna (la protagonista), uno stile in cui la Gier si muove con estrema agilità, calibrando bene le metafore che vengono utilizzate solo al momento giusto e senza mai risultare pesante. Soprattutto, si apprezzano l’ironia della Gier, che riesce sempre a far sorridere, e le più o meno velate allusioni alle sue colleghe scrittrici di maggior successo. Come mai, infatti, le ragazze si trovano a dover scegliere tra Cinquanta sfumature di bianco per le pareti? E qual è l’idolo delle tredicenni (ma anche delle ragazzone più stagionate), se non Taylor Lautner, l’attore che interpreta Jacob nei film di Twilight?
Grazie a queste qualità della sua autrice, la protagonista, Liv, riesce a essere credibile. Di solito, infatti, le protagoniste/narratrici, pur spacciandosi per intelligenti e spiritose, non lo sono affatto. Le eroine della Gier, invece, sono all’altezza della situazione, rendendo più attendibile ogni altra loro affermazione. Olivia, tra l’altro, ha una presa di posizione molto intelligente nei confronti di rituali esoterici e scienze occulte. Un atteggiamento scettico che non si fa influenzare dai ciarlatani e diffida di chi dice di poter evocare esseri demoniaci dotati di poteri superiori che riescono a influenzare le nostre vite. Una forma mentis ammirevole, dunque, e da prendere d’esempio in un mondo in cui sono tutti – chi più, chi meno – affascinati dagli esseri soprannaturali e vorrebbero avere i loro poteri. La possibilità di restare invischiati in situazioni da cui è difficile tornare indietro è sempre dietro l’angolo.
Per il momento l’interpretazione dei sogni viene vista in modo piuttosto superficiale, adeguato ai toni leggeri del libro, ma forse più avanti verremo a sapere qualcosa di più. E, dopo averlo divorato in poche ore, Silver fa già proiettare il lettore verso il secondo episodio della serie, perché lo lascia nell’impressione di essere ancora immerso nelle sue atmosfere, tanto che, sebbene sia ben chiaro il finale del primo episodio (e non ci sia il cliffhanger), è forte la spinta a riprendere in mano il volume e ricominciare la lettura.
Autore: Kerstin Gier
Titolo: Silver (Trilogia dei Sogni #1)
Titolo originale: Silber
Traduzione di Alessandra Petrelli
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 324
Prezzo: € 16,40 rilegato; € 9,99 e-book
Data pubblicazione: 6 febbraio 2014
2 Readers Commented
Join discussionCome mi hai incuriosita. Purtroppo, per ora, la lettura di questo libro si colloca ancora in un futuro nebuloso perché sono all’estero, ma… che voglia!
Alcune considerazioni:
1. ora che ho visto la copertina originale, la preferisco di gran lunga a quella dell’edizione italiana (la stessa cosa era capitata con i volumi della Trilogia delle gemme);
2. dopo tutti i parallelismi e le strizzate d’occhio ad altra letteratura che hai sottolineato tu, io aggiungo il trend a inserire i fratelli Rossetti e loro zio, John William Polidori, nei libri (Tim Powers ha abbracciato questa tendenza.) Devo ammettere che questa cosa, a volte, mi inquieta un pochino, soprattutto quando vedo la famiglia Polidori-Rossetti bistrattata per piegarla a ragioni narrative (Tim, parlo di te);
qualche volta vorrei che ci si distaccasse un po’ dall’ambientazione inglese o londinese, ma per ora pare che non sarà così.
Ti dirò. la copertina italiana non mi dispiace. Preferisco la tedesca, ma quella nostrana si intona meglio al libro, secondo me. Io la Trilogia delle Gemme l’ho letta tutta di fila. Magari per questa dei sogni tu potresti fare così. 😉