Il bambino segreto – Camilla Läckberg

Dopo nove mesi dalla pubblicazione de L’uccello del malaugurio, lo scorso maggio è uscito in Italia nella collana Farfalle della Marsilio, Il bambino segreto, il romanzo della Läckberg giudicato dalla critica europea come uno se non il migliore della serie. Erica Falck con la classica complicità del marito, stavolta poliziotto in congedo, e del distretto di polizia di Tanumshede indaga su un caso che la tocca da vicino e la condurrà a scavare nel passato della sua vita personale.

Un uomo seduto alla poltrona della sua biblioteca giace con il cranio spaccato: il sangue si è rappreso, le mosche imprigionate dalle finestre sbarrate hanno creato una sorta di tappeto sul pavimento e l’odore di morte ha invaso la stanza e impregnato le pareti. Che segreto custodiva Erik Frankel, storico e studioso di storia della seconda guerra mondiale, collezionista di reliquie naziste? Chi l’ha assassinato e perché? Con questa macabra e maleodorante scena e simili quesiti si apre l’ultimo romanzo pubblicato in Italia di Camilla Läckberg, animato dai protagonisti di sempre: Erica Falck, Patrick Hedström e il commissariato di Tanumshede.

covermarsilio

Pochi mesi prima del ritrovamento del cadavere, Erica era stata in visita proprio in quella villa. Nella soffitta di casa sua, in un vecchio baule dove la mamma Elsy conservava antichi oggetti personali, aveva ritrovato una camicina da neonato macchiata di sangue, vecchi diari e una medaglia nazista. Intenzionata a scoprire come mai sua madre conservasse una patacca di quel tipo, l’aveva portata a Erik, il quale, però, le aveva fornito solo una risposta vaga. Erik era però stato ucciso poco dopo la visita di Erica, perciò, che mistero si nasconde dietro quel suo ritrovamento?

Nel frattempo, Erica ha quasi dimenticato quella visita. Messo da parte il suo compito di mamma a tempo pieno, vuole approfittare del congedo di paternità concesso al marito Patrick, per un po’ è intenzionata a lasciare la piccola Maja alle cure del papà e dedicarsi alla scrittura del suo romanzo che deve urgentemente consegnare al suo editore. Eppure, con lo sguardo fisso sul cursore lampeggiante del monitor del computer, mentre nervosamente mangiucchia cioccolatini al caramello Dumle non può smettere di pensare a quel baule, agli oggetti lì conservati e all’omicidio di Erik. Così, bando agli indugi, decide di leggere quei diari. Le parole che vi sono scritte sembrano provenire da una persona diversa dalla donna algida e riservata che era sua madre, pertanto Erica comincia a chiedersi cosa fosse accaduto in quegli anni non fosse accaduto tale da condizionare poi condizionato la vita di Elsy e la sua.

Läckberg fa avanzare la storia parallelamente su due binari temporali: da una parte c’è il tempo attuale scandito dalle indagini condotte dalla polizia, dall’altra gli anni della guerra, dal 1943 al 1945, con l’occupazione nazista della Norvegia. A quell’epoca Elsy aveva tredici anni e frequentava un gruppetto di amici scanzonati impegnati in vicendevoli scaramucce amorose, al quale faceva parte anche Erik Frankel. Le loro vite erano state sconquassate dalla tempesta della guerra, ma doveva essere successo anche qualcos’altro, qualcosa d’irreparabile che aveva segnato per sempre i loro destini. L’unico modo per scoprirlo è parlare con loro, trovare il maggior numero d’informazioni possibili e soprattutto scoprire dove si trovano i restanti diari della mamma. Così, passato e presente s’intrecciano e diventa evidente che per poter ognuno andare avanti con la propria vita bisogna innanzitutto fare i conti col proprio passato.

In pieno spirito svedese non mancano i tocchi d’ironia presenti soprattutto nel racconto delle vicende personali dei personaggi. Adesso Erica e Patrick sono genitori, la loro vita di coppia dev’essere riorganizzata e non sempre è facile gestire le dinamiche della vita quotidiana quando a far da protagonista è una piccolina di un anno che inizia a muovere i primi passi. In linea con le “puntate” precedenti, anche qui il personaggio più spassoso è il capo del distretto di polizia Mellberg, protagonista di scenette leggere e brillanti, che in questo romanzo rivela anche nuovi aspetti del suo carattere divenendo così sempre più caro al lettore.

Il bambino segreto non delude le aspettative degli appassionati dei thriller della Läckberg, anzi le supera. L’intrigo è costruito in modo ottimale, tutte le microstorie che si dispiegano sono abilmente mescolate e incastrate tra di loro. Il ritmo narrativo è incalzante, la storia accelera progressivamente con un andamento a spirale. Le svolte della storia sono imprevedibili ma, una volta messe in atto, appaiono quasi ovvie, e soprattutto, ogni qualvolta che il lettore sente di essere prossimo alla soluzione, lo scenario cambia facendo vacillare le ipotesi realizzate, cosicché, a un certo punto, si ha la sensazione che tutti possano essere colpevoli.

Bisogna aggiungere che, a circa una settantina di pagine dalla fine, diventa chiaro quale sarà il finale dell’intera storia, eppure, il crescendo del libro continua e si aggiunge un certo coinvolgimento emotivo del lettore grazie ad alcune scene particolarmente commoventi che mai ci si aspetterebbe di trovare in un thriller.

Il bambino segreto è, infatti, un’opera ad ampio spettro in cui accanto agli omicidi ci sono riflessioni storiche, si affrontano tematiche importanti e attuali. La rilettura della storia nazista non solo diventa occasione per aprire uno squarcio sulla resistenza norvegese e su come i nazisti agirono nei paesi scandinavi, ma fa sì che si pongano il risalto le forme di discriminazione che purtroppo sono in atto nella società attuale, che si parli dell’ascesa dei movimenti fondamentalisti di destra nel nord Europa. Tutte queste riflessioni non sono divagazioni dell’autrice ma si esprimono tramite dialoghi e comportamenti intrisi di sentimenti forti e contrastanti come vendetta e perdono, rancore e comprensione.

La presenza di molteplici fattori intrecciati tra loro rende questo romanzo adatto agli amanti del thriller, ma apprezzabile anche da coloro che prediligono i romanzi storici o i racconti sentimentali.

Titolo originale: Tyskungen
Autore: Camilla Läckberg
Traduttore: Laura Cangemi
Editore: Marsilio, 2013
Prezzo: 19,00€
Pagine: 526

the author

Nata a Napoli nel 1983, nel 2010 si è laureata in lingue all’Università di Helsinki. Lavora come traduttrice editoriale e free-lance dal finlandese e dall'inglese e come lettrice esterna per diverse case editrici italiane. La letteratura, la lettura, i libri, le storie, la traduzione sono il suo lavoro, la sua passione, la fibra delle sue giornate. Ama i gatti e in particolare la sua gattina Nené, la pizza, i film in costume, Schubert e Leonard Cohen. Il suo romanzo preferito è senza dubbio Guerra e Pace di Tolstoj.

2 Readers Commented

Join discussion
  1. ElizabethB on 29 Agosto 2013

    L’ho appena cominciato, carica di aspettativa. Ho letto tutti gli altri romanzi, li ho trovati gradevoli, ma a quanto pare questo ha davvero una marcia in più!

    • Irene Sorrentino on 29 Agosto 2013

      Cara Elizabeth, ben detto, ha una marcia in più! Non mi resta che augurasti buona lettura e fammi sapere cosa ne pensi quando lo avrai terminato. Qui siamo sempre curiosi di conoscere le vostre opinioni.

HAVE SOMETHING TO SAY?