Il mondo di Raymond, giovane medico, è quello della piccola borghesia francese: un quieto benessere, un padre medico anche lui, una famiglia rispettabile e unita. È un giovane simile a molti altri, così come Morin e Declercq, altri due medici inviati come ausiliari al fronte. È il 1915, la Grande Guerra è iniziata da poco meno di un anno e c’è bisogno di tutti in trincea.
Così inizia Ragazzi di belle speranze: con le parole di un uomo che è ancora giovane per l’anagrafe ma che ha dentro di sé talmente tanti ricordi da esser sufficienti per una vita intera. L’Autrice, Nathalie Bauer, narra attraverso uno stile dal sapore retrò la vita di un ufficiale medico nel grande carnaio del fronte occidentale e la trasformazione che egli vive: da specializzando idealista, vissuto in un ambiente protetto a uomo disincantato, indurito dal confronto con la morte e l’orrore, sia pure in maniera indiretta.
Raymond non si trova a imbracciare un fucile o a lottare a mani nude: vive in seconda o terza linea, tra infermerie e posti di primo soccorso. Raramente si reca in prima linea alla ricerca dei feriti e ma conosce la guerra attraverso ciò che vede: le ferite dei soldati, in cui si mescolano sangue e terra; i boati dei proiettili che sconquassano il sistema nervoso; i ripari di fortuna in cui vengono organizzati gli ospedali da campo.
Ma la guerra è l’occasione per conoscere la vera amicizia. E dunque, ecco nascere il rapporto speciale che legherà il protagonista – e voce narrante del libro – a Morin e Declercq. Con Declercq il rapporto è più stretto, costruito attraverso una rete di confidenze accennate e parole non dette che coinvolgono le rispettive famiglie di origine e le esperienze che i due condividono. E fra queste vi è la conoscenza con ZouZou, una ragazza figlia di un gentiluomo che li ospita durante uno degli innumerevoli spostamenti del fronte, con cui allacciano un’amicizia intima e delicata. Verso Morin, invece, vi è una sorta di ambivalenza, determinata anche dal carattere ombroso e impulsivo dell’uomo.
Zouzou è una creatura sospesa a metà tra l’infanzia e l’età adulta, sensuale e appassionata in maniera del tutto incosciente. I due amici rimangono conquistati dall’abnegazione con cui la ragazza cerca gli animali feriti o abbandonati a causa della guerra, tanto da lasciarsi coinvolgere nelle sue attività di salvataggio. Durante uno di questi pomeriggi, poco prima del ritorno al fronte dei due medici, capiscono che il loro legame è ben più di quello di semplici amici. Così i due si troveranno a condividere lettere e sentimenti e a sperimentare una strana gelosia, non dettata dalla passione ma dal bisogno di custodire il pensiero di un sentimento pulito in maniera esclusiva. E questo pensiero trasmette al lettore un’emozione struggente.
In realtà, tutto il romanzo è ricco di passaggi emotivamente forti, ma narrati con un pudore e un riserbo maschile, perfettamente compatibile con il clima culturale e sociale dell’epoca. Altresì, quest’aspetto viene valorizzato dal corredo di foto e immagini che sono inserite nel testo, e che trasformano il volume in una vera e propria sorta di diario personale.
A parere di chi scrive, ci sono alcune affinità con dei romanzi che trattano il medesimo periodo storico, come il Canto del cielo, in cui il protagonista prova lo stesso straniamento, una sorta di distanza psicologica dai congiunti rimasti a casa, sottolineata dall’impossibilità di poter raccontare ciò che veramente è la vita di trincea.
Ragazzi di belle speranze è un romanzo – come dice lo stesso titolo – fatto di speranza. Le immagini crude sono lesinate ma il romanzo riesce a dare perfettamente la sensazione di desolazione e straniamento che albergava nei giovani che si trovarono all’inferno del fronte. Perché ciò che domina questo romanzo, ciò che lo accomuna ad alcuni passi del bellissimo Canto del cielo o a Bollettino di guerra è proprio la sensazione forte di distacco che i protagonisti vivono nei confronti di coloro che non partecipano al conflitto. I tre medici scontano una sorta di incapacità comunicativa, un’impossibilità che li separa dalle loro famiglie ma che, di converso, cementa il loro legame. Il comune sentire e le esperienze condivise segnano le loro vite e creano un romanzo in cui la vera protagonista è l’amicizia al maschile.
Titolo: Ragazzi di belle speranze
Autore: Nathalie Blauer
Editore: Cavallo di Ferro
Traduttore: C. Mazza Galanti
Pagine: p.362
Prezzo: euro 17,00
Data di pubblicazione: 2013