«Trovandoci, come siamo, al cospetto del mistero della letteratura e del suo inenarrabile potere, è nostro compito scoprire la fonte di questo potere e di questo mistero. E in fondo, tuttavia, a che scopo?»
John E. Williams – Stoner
Questo spazio virtuale nasce ufficialmente il 19 ottobre 2009. Fa capolino nel mare magnum del web di lunedì, all’inizio di una nuova settimana, pronto a fronteggiare ogni tipo di insidia con la temerarietà e l’incoscienza di tutte le creature giovani. Diario esordisce come blog personale, sebbene si sia presto trasformato in un collettivo dinamico, ricco di inventiva, idee e voglia di creare. Il punto di forza è la convivenza inevitabile per chiunque decida di fare parte di questo microcosmo culturale. L’interazione quotidiana tra i redattori non è l’idillio romantico che si potrebbe pensare, esistono discussioni e screzi come ogni famiglia che si rispetti, però è l’elemento sostanziale di questa realtà, il motore che l’ha fatta crescere e maturare.
Diario è speciale. È la prima creatura a cui abbia dato vita nella mia esperienza in rete, e perciò particolarmente cara, sebbene si tratti sempre di un progetto modesto, ma genuino. Il rifugio prediletto anche nei momenti di tempesta, la “casa” a cui ritornare, insomma. Durante il periodo estivo, ho letto il saggio Blog generation di Giuseppe Granieri (Laterza 2005). Parlando di weblog, Granieri introduce il concetto di “storia intellettuale del blogger”, attraverso la pubblicazione cronologica di articoli che vengono catalogati in un archivio sempre disponibile per l’amministratore e i lettori. Non avevo mai pensato al blog in questi termini, ma leggendo questa nuova definizione ho avuto un’illuminazione. Perché, pensandoci, il blog è proprio questo. Il blogger stesso può ripercorrere la propria storia lasciata in eredità alla rete: ripensa al proprio percorso, ricostruisce la sua evoluzione, valuta i miglioramenti, custodisce con gelosia i successi come le sconfitte. È un diario, appunto, come ci suggerisce il nome stesso del blog, abbreviazione di web-log, “diario in rete”.
Nella fattispecie, questo blog non rappresenta un “diario personale”, piuttosto un diario nel quale vengono vergate con inchiostro digitale, senza la comune penna e carta, le impressioni di lettura di un variegato gruppo di persone, con età ed esperienze di vita differenti. Ed è proprio questa prospettiva prismatica, in un certo senso privilegiata in virtù di una condivisione quotidiana di idee, opinioni ed eventi (non sempre culturalmente elevati), che arricchisce ognuno di noi, e per riflesso – speriamo – anche i nostri lettori.
Non sempre le persone si incastrano alla perfezione con la nostra particolare forma come il pezzo di un puzzle, ma si auspica che a continuare questa avventura siano coloro che credono in ciò che hanno creato. Quelle la cui stima è importante, il cui sostegno prezioso, la presenza costante, anche se silenziosa talvolta. Tuttavia ogni redattore che ha condiviso questo spazio, per un lasso di tempo variabile, ha contribuito inevitabilmente ad arricchirlo con la propria sensibilità e intelligenza.
Questi angolini costruiti da codici HTML, pertanto, rappresentano un nodo. Punti di aggregazione eccezionali, che non solo approfondiscono tematiche altrove trascurate – nel migliore dei casi, s’intende –, ma rendono possibili incontri, la vera ricchezza della rete, indubbiamente. Sperando che anche Diario lo sia, un nodo importante per qualche lettore smarrito nei meandri dell’affollata blogosfera dedicata alla letteratura, vi auguro buona navigazione.