
Ogni volta che leggo un distopico resto un pochino destabilizzata, come credo sia giusto, dalle realtà parallele che ne escono fuori e che, di volta in volta, sono sempre più avvincenti e ancor più spesso impensabili. Ed è proprio ciò che mi affascina in questo genere di libri. Questa volta, però, sono in difficoltà. In questo caso ci troviamo di fronte un romanzo che unisce i tratti di un distopico, con la sua ambientazione pre e post accadimento di un fatto sovrannaturale, a quelli più magici di un classico fantasy, oltre ad altri ancor più gotici dell’horror.
L’elemento che fa da fil rouge a tutta la narrazione è la scoperta degli Arcani, intesi come le carte dei Tarocchi, e in particolare degli Arcani Maggiori. La difficoltà della recensione, però, scaturisce proprio dalla commistione di tanti elementi che inizialmente potrebbero risultare un po’ confusi. Soltanto quando si è quasi alla conclusione si riesce a recuperare e tirare le fila di tutto. Inoltre, va detto, la vicenda principale si sviluppa all’interno di una storia che apre e chiude il libro, raccontata a sua volta da un ulteriore punto di vista, differente rispetto a quello dell’io narrante. Quindi, cerchiamo di andare per ordine e riassumere il tutto.
Se partiamo dagli elementi base, come la trama, possiamo dire che secondo me non brilla per originalità: lei, Evie, la protagonista bionda, bella e sfacciatamente ricca si trova attratta e poi innamorata di lui, Jackson, il fascinoso e terribile spiantato, proveniente dai quartieri poveri di una cittadina della Louisiana. Ovvio che tra i due nasca subito una schermaglia amorosa, celata da quella più superficiale sulle differenze sociali. Una sorta di Pretty Woman al contrario in cui è lui a essere il disgraziato ubriacone con problemi familiari alle spalle che rivelerà, alla fine, avere il cuore d’oro e pieno d’amore tale da salvare la principessa. Lei che, pur avvolta dalla ricchezza ostentata in amicizie e oggetti griffati (cosa alquanto fastidiosa in un libro di questo genere, ma solo alla fine si capisce che il tutto è voluto per dare un’immagine più “carica” della protagonista), ha però problemi mentali tanto da essere stata in una clinica psichiatrica. La storia d’amore che oscilla sempre tra il detto e non detto, sogni, misteri e magia, non decolla, secondo me, e non fa “sospirare” il lettore, neanche nelle scene più concitate di lotta per la vita o in quelle un po’ più esplicitamente erotiche. Anche la gelosia della nostra Evie verso l’altra co-protagonista arcano risulta un po’ forzata.
Lei continua oltremodo a fare strani sogni, sentire delle voci e avere visioni spaventose con tanto di particolari ematici e corporei degni di un film horror di un Dario Argento vecchio stile:
«La strega impose ai rampicanti di serrarsi sempre di più finché le ossa non si frantumarono e il sangue non sgorgò copioso. Strizzò l’uomo come uno straccio…Frantumando e stringendo. L’uomo non aveva fiato per gridare. Uno dei bulbi oculari gli schizzò fuori dall’orbita, ma rimase attaccato al cranio tramite le vene.»
Nel contesto, tuttavia, le scene ripugnanti sono a sostegno proprio della descrizione del world building che risulta sempre più articolato. Infatti dopo il Lampo, l’evento che farà da spartiacque alle vicende, l’atmosfera si caricherà di tensione e la desolazione dell’ambiente farà da sfondo al susseguirsi del corteo di mostri, eserciti nazionali piuttosto che guardie territoriali, impegnati a sbarrare la strada e tutte le vie di salvezza ai nostri eroi, dando la caccia ai sopravvissuti in scontri all’ultimo sangue (è proprio il caso di dirlo!).
Il mondo umano si interseca con quello che sembra essere degli zombie, e anche la natura (intesa come piante e fiori, acqua e vento) avrà la sua parte da “attore principale”, fondendosi proprio con la vera essenza della nostra protagonista.
In questo post-apocalittico scenario fanno la loro apparizione gli Arcani, i quali reincarnano sia le caratteristiche fisiche del Segno che lo contraddistingue sia i poteri e i comportamenti degli stessi. Ho trovato molto interessante questa rappresentazione vivente delle Carte e, soprattutto, la raffigurazione e quindi l’apparizione (al presentarsi dei personaggi sulla scena) dei tableau riportanti il proprio Segno, nonché la piccola descrizione che viene data della Carta stessa. Si ha così quasi una scena cinematografica di identificazione del personaggio. Non tutti gli Arcani vengono presentati nel libro, ma solo alcuni poiché si prevede il seguito a questo primo capitolo della serie The Arcana Chronicles.
Il plot centrale, infine, si sviluppa prevedibilmente attraverso il viaggio, verso la salvezza e verso la persona che potrà dare spiegazioni alla nostra giovane eroina, fino all’accettazione della sua vera natura di Arcano. Lo stile è quello semplice e fluido dei romanzi YA che facilita la lettura e lo scorrimento delle scene senza troppi giri di parole. Piccola nota positiva sul finale che, tornando al punto di partenza, chiude il cerchio, concludendo con un climax di azioni ad impatto emotivo e di suspense alquanto apprezzabile.
«Uccidendo un Arcano ho conquistato un trofeo sotto forma di tatuaggio. Deglutisco e mi sento stordita quando vengo assalita da un ricordo. Finalmente, rammento la risposta a quella domanda agghiacciante.
Il dottore chiese: – Capisci perché devi ripudiare gli insegnamenti di tua nonna? –
Annuii, biascicando le parole: – Perché vuole che faccia cose cattive ad altri ragazzi.-»
Autore: Kresley Cole
Titolo: Poison Princess
Traduzione di Sara Brambilla
Casa editrice: Leggereditore
Pagine: 454
Prezzo: € 10,00
Data pubblicazione: 18 aprile 2013