Ora, un romanzo di fuga dalle ombre del passato

Dopo la tragica morte dei genitori, Ettore e sua sorella Claudia sono tutto quello che rimane della loro famiglia. Ora Claudia è incinta, all’ottavo mese, e sono entrambi senza lavoro. Ettore decide di tornare al suo paese d’origine, lungo il Po, in una piccola provincia del nord Italia, per vendere la casa dove sono cresciuti. Ma Ettore sottovaluta i suoi fantasmi.

Quella casa è l’ultimo legame che ha con il suo passato, l’ultimo argine per il senso di colpa che prova nei confronti del padre, da cui è fuggito undici anni prima. Sottovaluta la forza del suo primo amore con Viola e i suoi legami con gli amici di una volta. Il suo arrivo è segnato dall’incontro inaspettato con Ester, un’anziana signora che passa le sue giornate su una spiaggia, a guardare il fiume, e che custodisce un segreto che non ha mai raccontato a nessuno. In un piccolo paese dimenticato da Dio, Ettore finalmente scoprirà ciò per cui vale davvero la pena vivere.

Il romanzo si apre con un uomo e una donna che a prima vista appaiono come una giovane coppia, intenti a scambiarsi opinioni sul proprio futuro e a prendere decisioni che valgono una vita. Alla Ingmar Bergman. Senza troppi cerebralismi, però. Questo è un libro in cui quello che sembra non è, ad esempio quei due sono un fratello e una sorella che vivono quasi in simbiosi, l’uno proteggendo l’altra. Tenacemente.

Un primo avvertimento al lettore: bisogna avere pazienza con questo libro, Signorini ti conquista a poco a poco, il fluire della scrittura si insinua nella tua mente, scende dentro e comprendi che non riesci a staccarti dalle pagine che scorrono rapide come il fiume che si è ingrossato e straborda.Inarrestabile.

La famiglia è al centro della narrazione perché anche se si è trasformata, essa è ancora, come quando Tolstoj scriveva Anna Karenina ,il simbolo più evidente di quell’inestricabile intreccio che è l’arte del racconto e del romanzo.

Signorini tratta il tema con grande delicatezza e nello stesso tempo con forza: scandaglia le relazioni parentali fino a trovare le risposte alle insoddisfazioni e ai turbamenti esistenziali.

Ettore, protagonista del romanzo, viene seguito nella sua parabola esistenziale, da bambino innamorato del padre, ad adolescente inquieto e ribelle all’autorità paterna, a scrittore in crisi di ispirazione dopo un primo fortunato lavoro pubblicato. Il lettore ne segue le vicende in un’altalena di piani cronologici, il passato dialoga con il presente preparando un futuro, che però ha la sua importanza solo se si scopre dentro se stessi quello che si vuole veramente e per sempre. Alla fine del romanzo di formazione, Ettore ci è restituito adulto, capace di prendere decisioni che imprimono un orientamento alla sua vita senza più incertezze. Il fiume sa sempre dove il suo corso conduce.

Con grazia poetica l’autore sfiora le descrizioni del paesaggio fluviale, dei personaggi che ricreano la provincia sonnacchiosa dove non succede mai niente, dei sentimenti sempre celati e mai vissuti pienamente.

Viaggiando nel presente, nell’ora Ettore conosce finalmente la vera essenza del padre attraverso la testimonianza di Ester, la donna amata da suo padre, e nella sua assenza lo sente profondamente e pienamente presente come mai nella sua vita, così riesce a vedere finalmente cose e persone che nella sua ribellione non ha colto. Si ferma e vede… il mondo paterno in cui è bello mettere le radici, affondare nella terra e non andare più via. Scegliere di appartenere al luogo in cui si è nati coincide con il diventare adulti e completi per Ettore. Completi quando ri-incontra Viola, l’amore dei suoi 19 anni.

“Ora” è la buona prova di uno scrittore trentenne che attraverso il suo protagonista si interroga sul passato per dare senso alla vita, è solo spiegando il cuneo d’ombra che si può andare avanti e volere bene incondizionatamente.

Signorini è sì abile nel condurre il lettore alla scoperta delle radici, ed è ancora più abile nello sferrare l’effetto a sorpresa finale e nel raccontare l’amore e più in generale gli affetti: meravigliosa la figura di Ester che conosce l’amore a 40 anni senza però poterne gustare il piacere per lungo tempo e si ripiega in se stessa apparendo a tutti nel paese una povera vecchia pazza. Lo scrittore disegna personaggi appartenenti al folklore della provincia del Nord attraverso lo spassoso personaggio di Tonio Acido, uno spiantato musicista che per l’aver preso un’unica volta una pasticca gli è costato il cervello…

Un libro che induce a riflettere e a scendere dentro se stessi per ritrovarsi, ma senza indulgere nella malinconia; qua e là i toni crepuscolari dell’ambientazione provinciale calano disegnando delle ombre affascinanti e seducenti, che ricordano l’epilogo della prima bucolica di Virgilio.

Autore: Mattia Signorini
Titolo: Ora
Editore: Marsilio
Pagine: 218
Prezzo: 17,00 euro
Anno: 2013

the author

Grazia è nata e lavora a Gioia del Colle, in provincia di Bari, presso il liceo classico "Publio Virgilio Marone". Curiosa dell’umanità, ama le sfide e mettersi in gioco continuamente. Sensibile, testarda, diretta e determinata, è sempre alla ricerca di valicare i propri limiti. Il motto che cerca di rendere pratica di vita è l’ideale del commediografo latino Terenzio: “Homo sum: humani nihil a me alienum puto” (Sono un uomo: penso che nulla che riguarda l’uomo mi sia estraneo).

4 Readers Commented

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  1. Donatella on 14 Aprile 2014

    Ringraziando vivamente la Prof. Procino per avermi consigliato la lettura di questo favoloso romanzo, mi permetto di contraddire nella recensione, l’affermazione dove spiega che la lettura del racconto “conquista poco a poco”.
    Personalmente mi sono fatta trascinare da subito nello sviluppo della narrazione, che mi ha sedotto immediatamente, intrufolandosi nella mia mente già dalle prime pagine.
    Mi ha coinvolta in prima persona, forse perché anche io, come il protagonista sono tornata nel mio paese di origine, dopo aver vissuto per molti anni a Ferrara, dove ho respirato la misteriosa ed affascinante aria dei paesaggi fluviali, effettivamente descritti “con grazia poetica”.
    Sono tornata a casa perché come Ettore, credo che “interrogandosi sul passato si può dare senso alla vita” e che tornando nei luoghi in cui siamo nati, possiamo proseguire il cammino di vita verso la maturità “riflettendo e scendendo dentro noi stessi per ritrovarci”.

  2. Donatella on 14 Aprile 2014

    Ringraziando vivamente la Prof. Procino per avermi consigliato la lettura di questo favoloso romanzo, mi permetto di contraddire nella recensione, l’affermazione dove spiega che la lettura del racconto “conquisti poco a poco”.
    Personalmente mi sono fatta trascinare da subito nello sviluppo della narrazione, che mi ha sedotto immediatamente, intrufolandosi nella mia mente già dalle prime pagine.
    Mi ha coinvolta in prima persona, forse perché anche io, come il protagonista, sono tornata nel mio paese di origine, dopo aver vissuto per molti anni a Ferrara, dove ho respirato la misteriosa ed affascinante aria dei paesaggi fluviali, effettivamente descritti “con grazia poetica”.
    Sono tornata a casa perché come Ettore, credo che “interrogandosi sul passato si può dare senso alla vita” e che tornando nei luoghi in cui siamo nati, possiamo proseguire il cammino di vita verso la maturità “riflettendo e scendendo dentro noi stessi per ritrovarci”.

    • Grazia Procino on 15 Aprile 2014

      Mi fa molto piacere essere contraddetta su un elemento di attrattiva per quanto concerne la lettura di un romanzo, che cattura maggiormente se e quando vi si ritrova uno spaccato del proprio percorso esistenziale. Il ritorno alle radici è un tema affascinante oltre che intimo che investe prima o poi tutti gli uomini che vogliono interrogarsi sul proprio passato per ritrovarvi la parte più vera e profonda di se stessi.

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