Cinque amiche si ritrovano ogni anno a un bar della stazione Termini per raccontarsi e per tener viva la memoria dei loro anni ’80. Dopo tanto tempo in cui la ricorrenza è stata santificata con puntualità, ecco che arrivano all’ennesimo appuntamento (non si sa, dovrebbe essere un giorno di un anno del nuovo millennio) tutte tranne una, Margherita. Non ci sarà questa volta, lei è in coma in ospedale dopo un grave incidente automobilistico.
La nuova situazione tragica in cui si vengono a trovare le quattro amiche non impedisce, però, di rivivere i loro anni passati. I medici consigliano loro di stare vicino a Margherita facendole ascoltare le loro voci, quelle delle persone più care, la musica. Nasce così l’occasione di un giro di racconti, organizzati per giornate sul tipo boccaccesco, in cui ognuna di loro dà voce ai ricordi, attraverso storie reali, immaginate o semplicemente sognate e desiderate. I racconti si avvicendano su vecchi argomenti dei loro anni ’80, gli anni di piombo, la politica, il senso di libertà, la voglia di vivere al di là degli steccati ideologici e culturali. Il lettore può accompagnare la lettura con i brani che vengono proposti nella finzione letteraria a Margherita attraverso il QR Code inserito nella narrazione, così da vivere un pezzo della storia del Novecento.
L’idea di allegare il Codice per l’ascolto dei brani proposti è brillante e significativa, soprattutto in relazione a un periodo culturale in cui la musica era spesso compagna di storie, avventure, serate, amori e scontri. Le vicende raccontate riscoprono quegli anni quanto la musica che li accompagna, e la lettura scorre su quelle note, come la vita delle protagoniste che durante quest’esperienza cambia, ha battute di arresto o balzi di originalità, anche grazie a un sentore di giallo che a un certo punto tinge la storia di Margherita.
Devo dire, da cinquantenne come le protagoniste, che l’entusiasmo che mi ha preso quando ho avuto in mano il libro e ne ho scoperto l’intreccio, è rimasto in parte deluso da una scrittura il cui ritmo non mantiene le promesse della pur splendida invenzione narrativa.
Le storie raccontano donne e amori di un tipo di società che ricorda un po’ Sex and the City, avventure al limite dell’esperienza comune insomma. Forse lo spazio dedicato ai racconti è stato troppo breve per poter sviscerare esperienze più significative, alcune a volte rimangono come sospese, se ne perde un po’ il senso. Manca la suspense che ogni scrittura dovrebbe avere, quella che ti fa aderire in toto alle pagine che leggi, ma l’originalità e il senso della memoria, anche un po’ nostalgica, che la scrittrice ci propone, sono indiscutibilmente affascinanti.
Autore: Marie Therese Taylor
Titolo: Noi ancora una volta
Edizione: Narcissus.me 2013
Formato: e-book
Pagine: 128
Prezzo: € 2,99