Claudio Calzana nel suo romanzo Lux trae ispirazione da due reali soggiorni a Bergamo di Buffalo Bill agli inizi del Novecento per inventare una bella storia di amicizia e di amore.
Nel libro l’elemento del gioco in tutte le sue declinazioni si avverte, a cominciare dai titoli dei capitoli, che riecheggiano libri di autori famosi, evidentemente cari a Calzana, fino all’elenco iniziale dei personaggi principali, che funge da presentazione teatrale al lettore, a cui essi diventeranno familiari e simpatici nelle loro varie caratteristiche. E compare il più sfolgorante gioco sopra tutti, quello del cinema, in quanto il romanzo è intriso di citazioni e di filiazione artistica, da Monicelli al cinema dei telefoni bianchi, alle maschere comiche italiane.
Nella sonnolenta e apatica Bergamo tra la fine della Grande Guerra e l’avvento del fascismo non avviene nulla, ma a movimentare la vita cittadina ci pensano quattro amici, i fratelli Carlo e Dante Milesi, Romeo Scotti e Spiridione Curnis. Nel 1906 la congrega progetta un furto ai danni del circo di Buffalo Bill, che è in città, ma a mandare all’aria il piano ci pensa Curnis, costretto dalla sua donna a incassare il denaro a danno dei suoi amici.
La storia inizia quando nel 1919 Spiridione Curnis ritorna a Bergamo dopo gli anni trascorsi a Parigi, solo e con le pellicole dei film, comprate nella capitale francese. Ritrova i suoi vecchi compari, che dopo averlo perdonato, si imbarcano in una nuova avventurosa esperienza: gestire un cinematografo, appunto Lux, che darà gioie, ma soprattutto grattacapi agli infaticabili amici. Carlo Milesi, il più entusiasta del gruppo, dovrà inventare idee sempre più attraenti per calamitare l’attenzione del pubblico verso il cinematografo: dalla musica dal vivo alla realizzazione di un vero film con persone normali, che diventeranno attori.
Calzana è in grado di costruire una storia ben congegnata, personaggi simpatici ed estrosi, ma soprattutto fa uso di un’ironia effervescente, di manzoniana memoria, che canzona le mode dell’epoca:
A quel tempo film si declinava al femminile, giusto al contrario di quanto valeva per bicicletta e automobile. Si vede che nel primo Novecento il mondo era tutto rovescio. O forse si è capovolto strada facendo, chi lo sa.
Lo scrittore disegna, inoltre, con felici pennellate l’Italietta con i mali o i vizi da sempre presenti: una burocrazia miope ed elefantiaca, che mette a dura prova la pazienza dei cittadini, e una Chiesa misoneista. Echi fertili della cinematografia italiana e della letteratura si trovano disseminati dalla prima all’ultima riga rendendo la lettura del romanzo davvero godibile e veloce; un esempio tra i tantissimi che ho gustato, è la scena comica di don Giacomo/don Camillo o don Abbondio, il parroco invitato a benedire la nuova diavoleria del telefono in casa Milesi, che cerca una benedizione appropriata nell’Index Benedictionumalphabeticus.
Una lettura, quindi, assai adatta ai momenti spensierati dell’estate, ma che non è scevra di riflessioni e di approfondimenti psicologici e sociologici sia dei personaggi che del contesto, nella volontà di restituire un’Italia fatta di mille astuzie, di sogni infranti e di sentimenti.
Autore: Claudio Calzana
Titolo: Lux
Casa Editrice: Giunti
Data di Pubblicazione: Aprile 2015
Numero di Pagine: 192
Prezzo: € 12,00