Dopo La donna in gabbia e Battuta di caccia, questo è il terzo episodio, tradotto in Italia dalla Marsilio, della saga dello stralunato detective Carl Mørck e della sgangherata ma efficacissima sezione Q della polizia di Copenhagen; fra le consuete medaglie delle frasi roboanti di annuncio vi è la menzione del fatto che questo cosiddetto giallo scandinavo abbia venduto nel mondo 10 milioni di copie. Sono numeri.

messaggioE che cosa ci dicono? In fondo ci comunicano che c’è speranza, e non solo perché la gente ama i gialli o perché la letteratura di genere va per la maggiore, ma per il fatto che sotto la trama gialla la qualità umana della scrittura di Jussi Adler-Olsen prende, convince e spinge la gente a leggere. Il numero sarà gonfiato? Lo scetticismo fa riemergere alla memoria la faccenda deprimente delle fascette mendaci, espediente di marketing che non si preoccupa di mentire, ma leggendo questo libro ci si può rendere conto del perché i lettori abbiano potuto preferirlo.

Carl Mørck è un poliziotto scomodo, fastidioso per i superiori e poco sopportato dai colleghi e la cosa è bene espressa dal fatto che alla famigerata sezione Q sia riservato un seminterrato praticamente senza finestre. A Carl viene assegnato qualcuno, il siriano Assad, che è poco più di una sorta di colf nelle intenzioni, e che invece si rivela una spalla di un acume e di una prontezza all’azione piuttosto spaventosa, alla prova dei fatti, in relazione all’apparente innocuità. Si è poi aggiunta Rose, un’aiutante davvero esasperante per il carattere iracondo al limite dell’asocialità. I tre nel contesto conformista della polizia danese sono letteralmente degli scarti, innesti impossibili su una pianta che li rifiuta, ma dal loro sottoscala risolvono casi ardui, quelli che nel gergo americano si chiamano cold case o quelli che altri distretti hanno voluto dimenticare in un cassetto.

Tutti e tre i personaggi hanno un retroterra problematico, angoli oscuri, sono “merce avariata”: Carl Mørck è sopravvissuto a una sparatoria in servizio in cui un collega è morto e un altro è rimasto tetraplegico. Hardy, il poliziotto in questione, alla fine del secondo volume della serie, è stato trasferito in casa di Carl: il nostro protagonista non poteva abbandonarlo in ospedale al suo destino. Questo elemento della storia si può definire simbolico. Jussi Adler-Olsen non lascia la scomodità drammatica della vita fuori dai suoi romanzi. I significati, le ripercussioni delle azioni sono densi, guardati e descritti con lealtà pur se con leggerezza. Il rapporto fra Carl e Hardy, il mistero di quella drammatica azione di polizia che contiene misteri non risolti e conseguenze pesanti sulla psiche di Carl, spesso afflitto da crisi di panico, sono l’onda lunga di una trama che si dipana attraverso i vari romanzi, che rimane sullo sfondo, in sordina, ma che suggerisce tutta un’altra storia affiorante a tratti lungo il corso degli eventi. Allo stesso modo Assad non è l’ingenuo extracomunitario dalle abitudini esotiche e dal gergo tipico di chi la lingua del paese ospite non l’impara mai del tutto: è un terrorista? Che cosa si porta dietro dal suo passato?

Il punto di vista della narrazione sembra essere l’occhio un po’ ingenuo del pigro Mørck, ma la verità è che il lettore viene condotto a rendersi conto che qualcosa di pericoloso cova sotto la superficie e prima o poi scoppierà. La stessa Rose, guardata quasi con la coda dell’occhio e con l’atteggiamento svagato e umoristico di Carl, è invece personaggio che parrebbe meritare altra attenzione e che in questo episodio scopre alcune carte. Ed è l’autore che costruisce così questo pezzetto di mondo. I rapporti familiari di Carl sono tratteggiati con lo schizzo del caricaturista e, soprattutto in questo terzo volume, l’ironia e l’umorismo sembrano dominare più di prima: eppure la drammaticità ne emerge intatta, a guardare bene. Il disincanto, lo scetticismo, la sfiducia di un’Europa che pare aver risolto tutto e si accorge di essere più desolata di prima innerva l’ambiente in cui Carl si muove.

Jussi Adler-Olsen lascia emergere questa drammaticità soprattutto in quel pezzo di mondo dall’altra parte della barricata, dove gli assassini vengono creati dalla società stessa, che preferisce curarsi d’altro piuttosto che vedere la sofferenza delle persone; ne Il messaggio nella bottiglia lo spettatore viene accompagnato a guardare cosa succede in quella porzione di società appartata e chiusa in cui, in coerenza con la tollerante democrazia dei benpensanti, gli adepti di sette rigoriste allevano i propri figli con una rigidità cieca a ogni umanità. Quindi non capita, a noi lettori, di incontrare solo il killer, ma di studiarne la genesi, di constatarne la fredda vendicatività, l’efficacia organizzativa maniacale e le desolate conseguenze del suo io malato nelle vite distrutte delle famiglie delle vittime. L’atto di accusa è chiaro: le “chiese”, le sette possono essere cisti sottopelle di una società, come tutte le piccole umane compagnie, famiglia compresa, cisti che diventano tumori a causa del fatto che la progredita civiltà pluralista non ha occhi abbastanza umani da guardare ai vinti che la fiumana lascia come detriti sulle rive.

La scrittura di questo autore prolifico e interessante non è tanto lenta da stancare, ma non così veloce da non approfondire tante sfumature e aspetti apparentemente collaterali. I personaggi sono completi e convincenti, coerenti, non banali, e se ne evince una capacità dell’autore di osservare con minuziosa attenzione il mondo intorno a sé.

Alla fine della lettura ci siamo goduti la trama gialla, abbiamo riso insieme a questa task force sui generis, abbiamo trepidato per le vittime, abbiamo tenuto le fila di una trama a lungo termine molto intrigante, siamo stati portati a riflettere su mali gravi e preoccupanti che richiedono una nostra posizione e, letteralmente, ad attendere con ansia di poter leggere il prossimo episodio della saga.

Autore: Jussi Adler-Olsen
Titolo originale: Flaskepost fra P
Traduzione di: Maria Valeria D’Avino
Casa Editrice: Marsilio
Collana: Farfalle
Pagine: 559
Prezzo: cartaceo € 18,50; ebook € 9,99
Data di uscita: 18 settembre 2013

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