A pubblicare la seconda fatica letteraria di Jesse Petersen è ancora una volta la Multiplayer, da sempre attenta al mondo e alla cultura Z. Continuano dunque le vicissitudini di Sarah e David che, dopo essere scampati al contagio, hanno deciso di realizzare un’impresa di disinfestazione a conduzione familiare: gli Acchiappa zombie – chi chiamerete? Questa volta i coniugi s’imbatteranno nel folle scienziato Kevin Barnes, convinto di poter sconfiggere il virus che ha trasformato la terra in un’orda di morti viventi. 

La pandemia «è stata una mano santa» per ricostruire la propria vita matrimoniale,permettendo loro di ritrovare la complicità perduta. David «è passato dalla leggerezza di chi gioca con i video game senza alcun pensiero, alla durezza del guerriero pronto a tutto». Quello che troviamo è un personaggio cresciuto, determinato, maturo e premuroso,  ma letale quando la donna che ama si trova in pericolo.

Il punto di forza della storia continua però a essere la figura di Sarah – l’io narrante –, caratterizzata da un pungente sarcasmo. La donna era in preda al panico a causa di un susseguirsi di eventi disastrosi, adesso non solo è pienamente consapevole di ciò che sta accadendo, ma riesce a gestire con lucidità le proprie emozioni. La sua reazione alla convivenza obbligata coi Non morti è distaccata, quasi cinica:

«Salite e discese […] facevano impallare gli zombie […]. Non avevano la capacità mentale per raccapezzarcisi, e la cosa ci faceva morire dal ridere. Era come guardare delle galline […] razzolare in una fattoria surreale.»

Sarah è palesemente avvezza a una lotta quotidiana con dei mostri, e ciò l’ha resa coriacea e meno sensibile, ciononostante non ha smesso di sognare un futuro migliore.

«Devo confessarvelo […] anche se avevo affrontato la stessa merda, mi aggrappavo ancora all’esile filo di speranza […] Era possibile che un giorno Loro avrebbero potuto porre rimedio alla catastrofe.»

Nell’opera precedente, Finché zombie non ci separi, il tema della crisi coniugale era predominante, l’apocalisse e la stessa lotta per la sopravvivenza costituivano degli espedienti per tratteggiare l’ironico affresco di una coppia difficoltà. La relazione tra i due costituisce ancora il leitmotiv attorno al quale ruota l’intera narrazione, ma stavolta èinserita in un contesto sociale più ampio: quello della razza umana che tenta di non soccombere all’avanzata di un esercito di creature terrificanti.

«La gente era stanca, deperita e spaventata […] Era davvero troppo doloroso osservare quanto fosse caduta in basso l’umanità in così pochi mesi.»

L’azione si sposta da Seattle a Phoenix, dove il sole incandescente del deserto illumina un paesaggio arido e desolato, in cui branchi di zombi famelici uccidono e divorano ogni essere vivente. Sebbene l’ambientazione rispecchi la drammaticità del momento, non manca una forte dose di humor nero.

«Dopo così tanti mesi erano in uno stadio di decomposizione avanzato anche se sembravano raggiungere quello stato e poi… restarci. (…) immagino fosse una sorta di botox-zombie.»

Una lettura dal ritmo incalzante, ricca di colpi di scena, in cui le due anime del racconto – i toni lugubri tipici della letteratura horror e le tinte più leggere del romance – raggiungono un perfetto equilibrio.

Per continuare a seguire le avventure di Sarah e David, non resta che leggere il terzo volume della serie – Mangia, Crepa, Ama –, che probabilmente scioglierà alcuni dubbi lasciati abilmente in sospeso: esiste davvero il leggendario «Muro del Miwest»? Riusciranno i due protagonisti a raggiungerlo indenni?

Autore: Jesse Petersen
Titolo: Gli Acchiappazombie
Editore: Multiplayer
Prezzo: € 13,00
Data di pubblicazione: settembre 2013

the author

Valeria David è nata nel profondo Sud dove vive e lavora. A otto anni le regalano “La Figlia del Capitano” e se ne innamora. Senza fissa dimora, per anni è costretta a girare per lo Stivale finché non decide di stabilirsi, per ragioni che ancora nemmeno lei comprende, nella terra dello Scirocco. Qui si laurea in Legge. Ha da poco tempo rispolverato penna e calamaio e si è rimessa a scrivere.

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