Ho letto “Mescolo tutto” di Yasmin Incretolli e mi mancano le parole

Ho letto “Mescolo tutto” di Yasmin Incretolli e mi mancano le parole

Mescolo tutto è un romanzo d’esordio; narrativamente parlando, un appuntamento al buio. Mi è giunto preceduto dalla tragicomica bagarre 2.0 che ha visto la casa editrice Tunué e una piccola ma agguerrita milizia di troll scagliarsi contro chiunque scendesse criticamente nel merito dell’opera. Ma anche a seguito del mediocre linciaggio che ha travolto la Incretolli, “colpevole” di esuberante, tenerissima coattaggine a favore di telecamera e, dicono, di un’avvenenza accompagnata da aspirazioni velinare.

Les Revenants – Una diga tra la vita e la morte

Les Revenants – Una diga tra la vita e la morte

«Cosa sono, uno zombie?»
«No. Non sei uno zombie»
«E allora cosa sono?»
«In ogni caso non sei la prima, Camille…»

Il primo episodio della serie tv Les Revevants va in onda su Canal+ alla fine del 2012, nel bel mezzo della mania globale per The Walking Dead, arrivata al rinnovo per la quarta stagione. Firmata dal regista Fabrice Gobert (selezionato a Cannes appena un mese prima per il lungometraggio Simon Werner a disparu…), debutta in un momento particolarmente felice ma altrettanto spinoso. I morti viventi la fanno da padrone e non c’è genere, nemmeno il romance young adult, che non reclami la sua parte di ghoul assetati di cervelli. Nel drama, però, non si sfugge, il modello è quello della Amc: zombie lenti alla vecchia scuola, realismo e grande apertura per l’estetica gore e per gli effetti speciali (si tratta pur sempre di una serie che vuole raggiungere un pubblico mainstream). Lanciato a fil di lama nella forbice tra scoppiettanti telefilm zomb comedy e serie (televisive o via web) di pura ortodossia horror, Gobert ripesca un esperimento del 2004.

Killing me softly

Da Cinquanta sfumature ai sexy mash-up di Jane Austen: nuove sottomesse, vecchi padroni e villain senza tempo nella nuova narrativa erotica

Every breath you take 
Every move you make
Every bond you break
Every step you take
I’ll be watching you.
(Sting)

Every breath you take, ovvero la più sdolcinata e la più inquietante delle canzoni sentimentali. Dove amore fa rima con controllo e la passione diviene un certificato di proprietà.