La migliore prova dell’esistenza del diavolo è la grande voglia degli uomini di vederlo all’opera. Guglielmo da Baskerville sembra convinto che non vi sia un Male assoluto, un’entità senza corpo e senza materia fatta di puro spirito malvagio, un superiore volontà interamente protesa al male. Sono piuttosto gli esseri umani a portare nell’intimo i germi di questa tendenza: a loro sta la libera scelta di soffocarli, o al contrario farli germogliare in nefande azioni. E per Tolkien?
«Per trovare la via d’uscita da un labirinto», recitò infatti Guglielmo, «non vi è che un mezzo.»
Protendendo il lume in avanti mi spinsi nelle stanze seguenti. Un gigante di proporzioni minacciose, dal corpo ondulato e fluttuante come quello di un fantasma, mi venne incontro.
«Un diavolo!» gridai, e poco mancò mi cadesse il lume, mentre mi voltavo di colpo e mi rifugiavo tra le braccia di Gugliemo. Questi mi prese il lume dalle mani e scostandomi si fece avanti con una decisione che mi parve sublime. Vide anch’egli qualcosa, perché arretrò bruscamente.
«C’è qualcuno!» esclamai con voce soffocata.
«Se c’è, si è già accorto del nostro lume» disse Guglielmo coprendo tuttavia la fiamma con la mano. Poi si protese di nuovo in avanti e alzò la lucerna. Scoppiò a ridere.
«Veramente ingegnoso. Uno specchio!»
«Chi è costui?» domandò Frodo. «Non l’ho mai sentito nominare.»
«Forse no», rispose Gandalf, «gli Hobbit non hanno, anzi non avevano niente a che fare con lui. Egli è il grande fra i Saggi. La sua scienza è profonda e vastissima, ma il suo orgoglio lo è altrettanto, e qualsiasi intromissione lo indispettisce.»
E così frate Guglielmo da Baskerville e il suo novizio Adso da Melk, mentre esplorano il tenebroso labirinto della Biblioteca, incontrano inaspettatamente Gandalf il Grigio e l’hobbit Frodo.
Lo scorso 9 settembre è morto Alberto Bevilacqua, uno dei più celebri scrittori italiani del secondo Novecento. I mass media hanno ricamato ampiamente sulle circostanze del decesso nella clinica dove ormai stava da tempo, e la maggioranza della gente si è accorta di questa perdita solo per le accuse mosse dagli eredi del suo ingente patrimonio verso la direzione della casa di cura.
Avete mai provato la sensazione incongrua ed estraniante di capitare in un luogo carico di storia, e pur trovandovi circondati da oggetti immoti, statue o inanimate architetture, sentirvi spiati da mille occhi invisibili, interpellati da muti segnali? Bene. Siete appena entrati nel Labirinto; e come ogni volta, non ne uscirete tanto facilmente.
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