
Questo romanzo si apre con un tragico prologo: in Irlanda, un camionista molto stanco provoca un incidente stradale che coinvolge due donne quasi coetanee, ciascuna alla guida della propria vettura. Una delle due donne si trova lì per caso: è irlandese, ma la sua famiglia abita a Brighton. L’altra ha sempre vissuto a Dublino e ha un comportamento a dir poco bizzarro a partire da quel fatale incidente. Un incidente che fa subito pensare a una coincidenza di quelle incredibili, che la vita vera a volte riserva e che sembrano frutto della fantasia di un romanziere dalla fervida immaginazione.
Kat Kavanagh è la donna che si è salvata quasi per miracolo. Kat ha vissuto un’esistenza mantenendo un profilo basso, nascondendo il suo passato, nascondendo il suo successo di giallista acclamata in tutto il mondo sotto lo pseudonimo di Killian Kobain e il suo investigatore Declan Darker e nascondendo persino a se stessa i sentimenti che prova verso Thomas, un rude giornalista che ama definirsi agricoltore.
Beth McIntyre è la donna che, invece, in quel tragico incidente ha perso la vita. Lei è la madre di Milo, un ragazzino di nove anni e mezzo (ne compirà 10 il giorno di Natale), di Faith e di Ant e Adrian, due gemelli che studiano a Londra all’università. Milo soffre per la morte della madre e teme di dover abbandonare il corso di nuoto di salvataggio, che frequenta assiduamente e che sembra essere l’unico punto fermo della sua vita, poiché il padre è andato via di casa da un po’ con una donna più giovane, tornando nella natia Scozia e Faith, la sorella maggiore che si prende cura di lui ora che la mamma non c’è più, ha appena scoperto di non essere la sua vera sorella, ma di essere stata adottata. Il corso di salvataggio è proprio la sua ancora di salvezza, dunque.
Forse Damo ha ragione. Sul fatto che Faith non è più mia sorella. Secondo me non è neanche la mia sorellastra. Non proprio, almeno. Vorrei che fosse ancora mia sorella. Lei dice di essere un disastro, ma non è vero. È solo difficile fare le cose bene quando sei quasi sempre triste.
Le vite di Milo e Kat sembrano essere a un punto di svolta: entrambi stanno per compiere quella cifra tonda (lui 10, lei 40) che sembra essere una boa da raggiungere e doppiare. Non si rendono conto che la boa l’hanno doppiata il giorno dell’incidente, che le loro esistenze sono cambiate definitivamente in quell’attimo. Le vite di Milo e di Kat sono destinate a incrociarsi ancora una volta, anzi, a intrecciarsi, nonostante le centinaia di chilometri di lontananza fra loro, in un triangolo Brighton-Dublino-Edimburgo con Londra, o meglio, l’aeroporto di Gatwick al centro.
Si tratta di una storia delicata, piena di sentimento e in cui le grandi sofferenze e le verità della vita vengono filtrate dagli occhi dell’innocenza, che siano quelli di Milo o quelli di Ed, il fratello amatissimo di Kat che ha la sindrome di Down. Questi filtri rendono tutto più semplice, smontando ogni artificiosità e andando dritto al cuore di ogni problema, che subito non sembra più tale.
Quell’incidente, quel miracolo che ha salvato Kat è come se l’avesse uccisa e poi fatta resuscitare diversa, più sensibile e più legata alla vita, come ormai non era più da anni.
Il romanzo è narrato in prima persona dalle voci di Kat e Milo, che sono nettamente discernibili, e non per merito della scelta della casa editrice di adottare font diversi per i due personaggi, ma per un’abilità della Geraghty di calarsi alternativamente nei panni di una quasi quarantenne scrittrice di successo e di un quasi decenne appena rimasto orfano di madre, con un’enorme capacità di donare e stimolare affetto e l’innocenza matura che arriva dritta al cuore.
Amore e altri casi d’emergenza è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, pieno di bellissimi personaggi mirabilmente delineati. Oltre a Kat e Milo ci sono Thomas, Faith, Hamish (il padre di Milo), Celia (la sua nuova compagna, giovane, egoista e tremendamente incinta), Minnie Driver (l’amica di Kat che fa la contabile, non l’attrice), Brona (la sua assillante editor), i genitori di Kat, i fratelli gemelli di Milo, Damo, il suo amico del cuore e infine Ed, un bambino in un corpo di trentaduenne con un cuore malconcio.
Questa storia ci fa comprendere che vale la pena di salvare le cose importanti della vita, anche se questo volesse dire che la dobbiamo rivoluzionare quella vita, perché i cambiamenti arrivano repentini sia nel bene che nel male e allora l’unica àncora di salvataggio è l’amore.
Autore: Ciara Geraghty
Titolo originale: Lifesaving for Beginners
Traduzione di Enrica Budetta
Casa Editrice: Fabbri Editori
Collana: Life
pagine: 448
Prezzo: € 12,90
Data pubblicazione: 27 febbraio 2013