Uno degli eventi televisivi più importanti del 2017 (almeno per la platea nerd) è stata sicuramente la messa in onda di American gods, serie tv creata da Bryan Fuller (Hannibal, Star Trek: Discovery) e Michael Green (Logan – The Wolverine, Blade Runner 2049) a partire dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman. Un serial che non avreste dovuto perdervi e che ora avete l’occasione di rivedere nel più classico dei binge watching.

American gods narra le vicende di Shadow Moon (Ricky Whittle), rapinatore di casinò che viene rilasciato di prigione con tre giorni di anticipo per la morte improvvisa di sua moglie Laura (Emily Browning, che forse ricorderete per Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi e Sucker Punch). Durante il volo verso il funerale, Shadow incontra Mr. Wednesday (Ian McShane) un uomo enigmatico che gli offre un lauto compenso per essere il suo autista/guardia del corpo. Come è facile immaginare, il nuovo datore di lavoro nasconde molto più di quello che mostra e Shadow si troverà coinvolto in una esplorazione dei confini tra reale e sovrannaturale, un viaggio attraverso gli Stati Uniti e il suo pantheon d’importazione.

La società a stelle e strisce è fondata sull’immigrazione. Ogni uomo, donna e bambino che a partire da Cristoforo Colombo ha raggiunto le coste americane ha portato con sé il suo carico di valigie e speranze, ma nascosti in quei bauli, o magari stretti al petto o dentro il palmo di una mano, c’erano anche storie, credi, culti e superstizioni. A partire da quel guazzabuglio di culture e religioni, si sono poi evoluti gli Stati Uniti che conosciamo oggi, una nazione (e soprattutto un popolo) che ha sviluppato venerazioni verso i media, verso il progresso tecnologico, verso mele morsicate e imperi commerciali. Che fine hanno fatto i vecchi dèi? E se esistono ancora, come possono convivere con quelli nuovi?

Neil Gaiman ha immaginato e raccontato tutte le risposte a questi quesiti, e ora la coppia Fuller-Green sta cercando di trasportarle sul piccolo schermo. Una dimensione che in realtà va stretta ad American gods, perché le qualità visive e recitative della serie sono decisamente cinematografiche.

Gli otto episodi che compongono la prima stagione (tutti della durata di sessanta minuti circa) sono stati diretti in maniera visionaria da una manciata di registi capaci di trasformare in immagini la forte componente fantastica del romanzo. Una regia pop, a tratti sopra le righe, più vicina ai videoclip che al cinema autoriale, ma che riesce a rendere a pieno sia la potenza immaginifica della narrazione che l’ambientazione, intesa come cultura e non come semplice luogo.

L’assoluto punto forte della serie, tuttavia, è sicuramente la perfomance attoriale del cast che, oltre ai già citati protagonisti, annovera anche Gillian Anderson, Peter Stormare, Crispin Glover (già, proprio lui, il solo e unico George McFly di Ritorno al futuro), Pablo Schreiber (fantastico il suo Leprecauno) e Orlando Jones (il cui monologo all’inizio del secondo episodio è da vedere, rivedere, e vedere ancora). Attori esperti e ispirati che offrono interpretazioni potenti sia dal punto di vista singolo che corale.

American gods è una serie adulta, matura, capace di affrontare temi profondi con una leggerezza giusta e coinvolgente. Niente appare fuori posto, tutto sembra studiato, oliato e tagliato su misura per una storia che intrattiene e offre spunti di riflessione.

La serie è stata trasmessa negli Stati Uniti a partire dal 30 aprile (e dal giorno successivo in Italia, su Amazon Video) e a partire dallo scorso 25 ottobre è disponibile in home video, distribuita da Universal Pictures.

La versione Blu-ray 4 dischi è caratterizzata da un video in formato panoramico ad alta definizione e da un audio in DTS-HD MA per l’italiano, l’inglese e lo spagnolo. I contenuti speciali sono numerosi e offrono interviste esclusive al cast e una serie di featurette dedicate al lavoro di trasposizione fatto dagli sceneggiatori.

Un prodotto di alta qualità, ma soprattutto l’occasione per recuperare una delle migliori serie tv dell’anno. Il Natale si avvicina, forse conviene farci un pensierino.

No comments yet.

HAVE SOMETHING TO SAY?